Occhi puntati su un grande ritorno, quello di Donald Trump a Washington. Il 47° Presidente degli Stati Uniti, infatti, sta per insediarsi, per la seconda volta, alla Casa Bianca e sarà un ritorno in gran stile, come avviene per ogni cerimonia di insediamento, ma trattandosi del Tycoon ci aspettiamo qualcosa di più. La cerimonia di fronte al Campidoglio inizierà alle ore 12.00 in USA (ore 18.00 svizzere): prima giurerà il vice presidente JD Vance, poi Trump che subito dopo terrà il suo primo discorso da Presidente. Da quel momento gli USA avranno ufficialmente il Presidente Trump al comando mentre il resto del mondo, Europa in prima fila, rimarranno in attesa di vedere cosa succederà, se i dazi tanto decantati dal nuovo Presidente saranno attuati o no.
L‘unica Leader europea con invito diretto è la premier Giorgia Meloni, già in sede per assistere alla cerimonia ufficiale e anche per un eventuale incontro faccia a faccia col nuovo Presidente. In questo momento sembra proprio che la Leader italiana sia l‘anello di congiunzione tra USA ed Europa, l‘unico canale aperto tra USA e Ue. Non solo perché tra Ursula Von dee Leyen e Donald Trump non scorre buon sangue, ma anche perché adesso non è per nulla un buon momento per Francia e Germania, per questo Meloni si trova a rivestire un ruolo privilegiato in Ue nei rapporti con gli Stati Uniti. Aspettiamo il ritorno a casa della Premier italiana, quello che porterà con sé dall‘incontro col Presidente americano, le conseguenze non solo per la sua nazione, ma anche per l‘Ue, soprattutto per quel che riguarda i nuovi ordini esecutivi sulle politiche commerciali verso l‘Europa, che potrebbero comportare numerose problematiche.
Ma nella giornata di ieri abbiamo assistito anche al ritorno a casa di diversi civili, palestinesi e israeliani, vittime di un conflitto di cui probabilmente non ne condividono l’essenza. Abbiamo visto le immagini di gioia e di speranza delle tre donne che hanno riabbracciato i loro cari. Le tre ragazze sono Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher e nel giorno della loro liberazione e arrivo a Israele hanno immediatamente incontrato le loro madri e i loro parenti. Stanno bene, sono provate e stordite non solo per quello che hanno passato, ma anche per l‘accoglienza emozionante e per tutto quello che è stato fatto per loro, come scrive nel suo primo post Emily Damari, l‘unica delle tre che è stata ferita durante l‘assalto del 7 ottobre del 2023 ed ha perso 2 dita in una mano: “Sono tornata con i miei cari, sono più felice che mai. Sono grata alla mia famiglia e ai miei migliori amici. Sono riuscita a vedere solo di sfuggita tutto quello che avete fatto per me. Il mio cuore è pieno di emozioni”. Hanno subito 471 giorni di dura prigionia nella Striscia di Gaza, ma finalmente sono al sicuro nella loro casa.
Non meno emozionanti sono le immagini di festa esplosiva e coinvolgente dell‘arrivo dei 90 prigionieri palestinesi, tra cui 69 donne, 9 minorenni e 12 uomini condannati per reati minori. Accolti da una gran folla di palestinesi, sono tornati a casa attraverso un grande autobus che al passaggio in Cisgiordania è stato accompagnato da un sentito applauso, bandiere sia della Palestina che di Hamas in festa e perfino lo scoppio di fuochi d‘artificio. Per l‘intera popolazione della Striscia di Gaza si sta avviando un piano per il rifornimento di aiuti, di beni di prima necessità, di carburante e di beni commerciali per approvvigionare i mercati locali e per la riparazione delle strade e delle infrastrutture largamente distrutte nella Striscia. Per questo motivo si fa pressione per la revoca di tutte le restrizioni all’ingresso di merci a Gaza e al loro movimento attraverso la Striscia, per l’apertura di tutti i valichi e per la sicurezza per il personale che consegna gli approvvigionamenti. Perché tornare a casa è importante, ma bisogna avere anche una casa sicura dove essere accolti.
Insieme a loro ci sono però tanti altri civili che attendono di ritornare a casa, alcuni dovranno attendere ancora una settimana che sicuramente sarà interminabile, mentre per altri l‘attesa sarà ancora più lunga, ma speriamo che tutto possa concludersi nel migliore dei modi e senza intoppi e che si possa festeggiare il ritorno a casa insieme a quello di una ritrovata e giusta pace.
Redazione La Pagina