L’incendio era stato causato dal cattivo funzionamento di una stufa
Una vera tragedia quella che si è consumata nella notte di sabato 22 aprile nel genovese, dove una casa ha preso fuoco e per sfuggire dal rogo una coppia di marito e moglie si sono lanciati nel vuoto e prima avevano lanciato il figlio di 6 anni dalla finestra. A quanto è stato detto, sembra che l’incendio sia stato causato dalla stufetta a legno della famiglia Fraietta che abitava in uno stabile a due piani nel centro di Casella, nell’entroterra di Genova.
Nella notte i vigili del fuoco hanno ricevuto la disperata chiamata da parte della donna che diceva di accorrere perché tutto andava a fuoco, ma non hanno fatto in tempo ad arrivare per salvarli. Nel disperato tentativo di mettersi in salvo hanno provato a calarsi dalle finestre. Il padre, Alessio Fraietta, 49 anni, ha avvolto il figlio Giuseppe in una coperta, però mentre si stava calando è stato costretto a lanciare il piccolo verso i primi soccorritori accorsi sul posto. Prima di lanciare il figlio, aveva lanciato una coperta da usare come telo per prendere il figlio che però è caduto in terra riportando ferite gravissime.
Dopo si sono lanciati nel vuoto anche il padre e la madre, il primo sarebbe in condizioni gravi, mentre le condizioni della moglie, Vincenza Sansone, 50 anni, originaria di Palermo, sarebbero meno disperate perché la sua caduta è stata attutita dalle corde da stendere. Quando, oltre a uomini della Protezione civile, sono intervenuti i vigili del fuoco da Busalla e dalla centrale di Genova, con dispositivi autoprotettori per addentrarsi nella palazzina invasa dal fumo, il solaio è crollato distruggendo i due appartamenti sottostanti: uno era sfitto, l’altro è occupato da un’anziana che però non era in casa perché era andata a dormire dalla figlia. Al pianterreno dell’edificio invece ci sono alcuni negozi fra cui un bar. Per le gravi ferite riportate è stata dichiarata la morte cerebrale del bambino alle 22 della sera dopo e la madre, l’unica a non essere grave, ha concesso l’autorizzazione all’espianto degli organi del figlio. La donna ha concesso il benestare dal letto dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc. Il marito, invece, è in coma all’ospedale Galliera.
Sono cinque i pazienti, tutti giovani sotto i venti anni, alcuni in età pediatrica, a beneficiare dell’espianto degli organi della giovane vittima. L’espianto, riferiscono fonti dell’Istituto Gaslini di Genova, si è concluso con un intervento durato quattro ore e sono destinati a quattro diverse persone ricoverate a Genova e uno ricoverato a Milano.
[email protected]
foto: Ansa