Ancora un atto di intimidazione contro la comunità gay romana. Sabato 19 settembre, per la seconda volta, la discoteca Qube, punto di riferimento degli omosessuali romani, è stata oggetto di un attentato incendiario. Due persone hanno dato fuoco con della benzina all’ingresso del locale che dal prossimo 9 ottobre tornerà, come fa da alcuni anni, ad ospitare le serate di Muccassassina, la più famosa festa della comunità gay a Roma. Un episodio analogo si era verificato il 26 agosto scorso.
Le due persone, notate da una testimone, verso le 7 di mattina avrebbero prima cercato di infrangere la vetrata d’ingresso con un grande sasso e poi versato del liquido infiammabile all’esterno del locale dando fuoco al portone, che è rimasto annerito.
Davanti all’ingresso i carabinieri hanno trovato il sasso e una bottiglia da un litro e mezzo usata per la benzina. Immediata e unanime la condanna del gesto da parte di istituzioni, politici e associazioni omosessuali: dal sindaco di Roma Gianni Alemanno al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.
“Se c’è un aumento della spirale di violenza nei confronti della comunità omosessuale – ha detto il ministro della Gioventù Giorgia Meloni – credo che tutti, la società civile e la politica, trasversalmente, devono fare muro perché è intollerabile qualsiasi tipo di discriminazione”.
Da più parti è stata invocata l’immediata approvazione di una legge contro l’omofobia e ribadita l’utilità della fiaccolata bipartisan di giovedì 24 settembre a Roma contro tutte le violenze e in particolare quelle omofobiche, già promossa da Campidoglio, Regione Lazio e Provincia di Roma dopo l’escalation di intimidazioni registratasi in estate. La notte del 19 agosto è stato picchiato e insultato un cantautore, Emilio Rez, aggredito mentre tornava a casa, nel quartiere di San Giovanni.
Il 22 agosto c’era stata l’aggressione ad una coppia di giovani omosessuali all’uscita del Gay Village, rassegna dell’estate romana: uno venne accoltellato e l’altro ferito gravemente con una bottiglia rotta.
Il 25 agosto, la polizia ha arrestato per quest’ultimo episodio Alessandro Sardelli, 40 anni, detto Svastichella, con l’accusa di tentato omicidio. Il 2 settembre alcuni petardi sono stati lanciati contro uno dei locali della Gay street romana, vicino al Colosseo; tanto spavento ma nessun danno.
Nella notte dell’8 settembre, su un muro della centrale via Cavour è invece comparsa una scritta volgare contro il movimento omosessuale. Quanto all’attentato incendiario del Qube, dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e da Imma Battaglia, leader storica del movimento lgbt e presidente dell’associazione Digay Project, è stato lanciato l’invito ad “evitare allarmismi parlando di un attacco contro la comunità gay, prima che sia stata accertata la reale natura dell’attentato”.
Per l’altro leader storico, ed ex deputato, Vladimir Luxuria si tratta, invece, di una “strategia omofoba che adesso usa anche i metodi degli avvertimenti di stampo mafioso”.
C’è, infatti, chi fa notare che sembrano più avvertimenti, visto l’orario in cui sono stati compiuti: la prima volta alle 22, stavolta alle 7 di mattina, e in entrambi i casi la discoteca era vuota.
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