Altro pareggio per la Roma, Juve inarrestabile vola sola in vetta, cade il Napoli in casa, l’Inter non ne approfitta, per il Milan crisi senza fine e contestazioni
Contro il Cagliari, la Roma (0-0) non va oltre il pari, perde il primato facendosi sorpassare dalla Juventus, ma resta la prima antagonista per lo scudetto. I giallorossi sbattono contro il muro del Cagliari, che non riescono a superare. La squadra di Garcia (espulso per proteste) ha giocato meglio nel primo tempo, allargando il gioco sulle fasce, ma ha sciupato almeno tre buone occasioni per passare con Gervinho (palo) e Strootman. Ripresa più equilibrata, con il Cagliari molto ordinato nella fase difensiva, bravo a chiudere gli spazi, ma rinunciatario in attacco, merita comunque il punto. La manovra della Roma è stata meno avvolgente e le occasioni più pericolose sono arrivate su un tiro di Maicon e su una deviazione sotto porta di Burdisso allo scadere. Dopo il terzo pareggio consecutivo, la Roma si fa sorpassare dalla Juventus (0-0), alla quinta vittoria consecutiva in campionato senza subire reti. A Livorno la coppia Llorente-Tevez piega la resistenza dei toscani con due prodezze e regala tre punti pesanti ai bianconeri. La squadra di Conte (miglior partenza dopo 13 giornate) non è stata brillante, ha sofferto per un’ora il Livorno, molto ordinato, ma ha avuto pazienza e lucidità nel colpire al momento propizio con l’affiatata coppia d’attacco. Non ha niente da rimproverarsi il Livorno che a lungo ha tenuto testa con personalità al più blasonato avversario, cercando di non farlo segnare, per poi cedere dopo lo svantaggio. Per la Juventus ora il banco di prova in Champions.
Il Napoli (0-1) si ridimensiona dopo la seconda sconfitta consecutiva contro il Parma al San Paolo. A decidere una partita, per altro bella ed equilibrata, è stato Antonio Cassano a dieci minuti dalla fine, con un destro irresistibile in diagonale, che ha fatto ammutolire lo stadio. Il Parma ha meritato i tre punti con un’esemplare prova tattica, gestita da un impeccabile Cassano. Il Napoli è rimasto frastornato dalla sconfitta contro la Juventus e ha giocato la più brutta partita della gestione Benitez, beccandosi i fischi del pubblico, peraltro ingiusti. Gli azzurri sono apparsi confusi e spenti nel gioco, ma l’allenatore non fa drammi, ribadendo che la rivoluzione tattica e tecnica comporta momenti difficili. Quindi niente crisi, ma un po’ di credito il Napoli l’ha perso. Per ritrovarlo, quale occasione migliore della decisiva trasferta a Dortmund, in Champions League. L’Inter (1-0) spreca l’occasione per agganciare il Napoli al terzo posto. A Bologna gioca un’ottima partita, meriterebbe la vittoria, ma sbatte contro la tenacia del Bologna, e trova sulla sua strada la sfortuna (due traverse) e il portiere Curci in grande serata. Il punto fa comodo al Bologna, che esce dalla zona retrocessione.
Si ferma la corsa della Fiorentina (1-0) sul campo dell’Udinese. I viola perdono contatto con il terzo posto. Respira invece la squadra di Guidolin, che ha meriato i tre punti. Bravi i friulani a chiudere tutti gli spazi alla Fiorentina e a ripartire in contropiede dove sa far male. Unico neo, non essere riusciti a chiudere la partita in anticipo, grazie anche alla bravura del portiere viola Neto. La Fiorentina gioca a memoria, ma si complica la vita sprecando le occasioni create nell’ottima prima mezz’ora, per poi spegnersi nella ripresa. La crisi del Milan (1-1) è sempre più buia e ora deve iniziare a prendere confidenza con la bassa classifica a -5 dall’ultimo posto. Contro il Genoa, la squadra di Allegri si è impegnata senza fortuna, ma ha ancora deluso nel gioco di squadra e a fine gara è uscita tra i fischi e le contestazioni degli ultrà. Allegoria della fine di un ciclo vincente di oltre due decenni e società nel caos. Il Milan era partito bene e dopo 4’ era in vantaggio con Kakà, ma di questi tempi i rossoneri sono autolesionisti. Non hanno sfruttato la superiorità numerica per 55’ e Balotelli non segna più neanche dal dischetto. È merito però anche del Genoa, che con spirito di sacrificio (e fortuna) ha resistito agli assalti del Milan, allungando la striscia positiva di resultati.
Ha portato bene il ritorno di Corini sulla panchina del Chievo (0-1), il quale vince al debutto la stracittadina di Verona, la prima dopo 11 anni. La partita è stata brutta, un annullarsi a vicenda con Il Chievo più determinato e il Verona lento in fase offensiva. Dopo il gol annullato al (ingiusto), il Chievo sblocca con il subentrato Lazarevic al 92’. Tre punti che muovono la classifica, mentre il Verona allontana il quarto posto e subisce la prima sconfitta in casa, dopo sei vittorie. È stato amaro il debutto di Mihajlovic sulla panchina della Sampdoria (1-1), che si è fatta agguantare dalla Lazio al 94’. Prova di carattere dei doriani che in dieci passano in vantaggio nella ripresa. Un calo di concentrazione negli ultimi secondi permette ad una Lazio, brutta e confusionaria, di pareggiare immeritatamente la partita. Il Torino (4-1) ritrova la vittoria dopo otto giornate. Grande prestazione dei granata che riescono finalmente a concretizzare la grande mole di gioco, che propizia quattro reti per affondare il Catania, alla sua settima sconfitta su sette in trasferta. Il Sassuolo (2-0) continua la corsa salvezza e contro l’Atalanta conquista tre punti importantissimi e il terzo risultato utile consecutivo. Partita equilibrata, che è stata decisa nella ripresa nell’arco di 4’ minuti con i gol di Zaza e Berardi. L’Atalanta continua ad avere difficoltà in trasferta.
Classifica 13° giornata:
Juventus 34; Roma 33; Napoli 28; Inter 26; Fiorentina 24; Hellas Verona 22; Genoa 18; Lazio 17; Parma, Udinese e Atalanta 16; Torino 15; Milan e Cagliari 14; Sassuolo 13 ; Livorno 12; Sampdoria 10; Catania e Chievo 9