Roma, una delle città più conosciute e apprezzate al mondo per storia, arte , bellezza, etc., è diventata ultimamente il centro della corruzione, grazie a politici senza scrupoli. Certo, anche nell’età antica questa città, dopo secoli di splendore, conobbe la corruzione morale dei regnanti che, insieme ai popoli germani che premevano ai confini del suo impero, giocò un ruolo importante nel suo tramonto. E oggi siamo nella stessa situazione, potremmo dire che la “teoria dei corsi e dei ricorsi storici” sostenuta dal filosofo napoletano, Giambattista Vico, affermando che alcuni accadimenti si ripetevano con le medesime modalità, anche a distanza di tanto tempo, non per puro caso ma in base ad un preciso disegno stilato della divina provvidenza.
E allora, secondo la suddetta teoria, non è colpa del PD locale e dei suoi assessori e consiglieri comunali arrestati o indagati nell’inchiesta Mafia Capitale, per appalti truccati e paghette a fine mese, ma della divina provvidenza. Interessante giustificazione per questi criminali ma, ritornando a essere seri, non si capisce come mai il comune di Roma non venga commissariato immediatamente per infiltrazioni mafiose. Non ci sarebbe nessun minuto da perdere e il prefetto dovrebbe sciogliere le riserve e mandare tutti a casa.
Veramente la galera sarebbe il luogo ideale, dove farli marcire questi indegni rappresentanti politici di Roma. La legge bisogna applicarla e vale per tutti, ma sono sicuro che se al posto del sindaco Marino vi fosse stato il suo predecessore Alemanno, di area centrodestra, il PD sarebbe sceso in piazza, insieme a CGIL, CISL, UIL e COBAS, per chiedere le dimissioni e lo scioglimento per mafia della capitale d’Italia. Quando purtroppo i valori morali si indeboliscono progressivamente, il rimedio che solitamente si prende è quello dell’autoritarismo istituzionale, che diventa tanto più forte quanto più è debole la coesione sociale sui valori comuni.
E questo sta accadendo con il nuovo „Kaiser “ Renzi, che sta accentrando nelle sue mani il potere della politica italiana (ogni potere decisionale), dettando legge a colpi di voti di fiducia, insieme ai suoi fedelissimi, e minacciando la minoranza interna con nuove elezioni, se non sono d’accordo con le sue idee. Più che un premier, mi sembra di ascoltare il ritornello della canzone di Gigliola Cinquetti:” E qui comando io e questa è casa mia” Di conseguenza dovremmo tirare a campare fino al 2018 con gente corrotta e incapace che deciderà le sorti del nostro futuro, come a Roma? Spero proprio di no, perché il fondo lo abbiamo toccato da molto tempo, ma purtroppo non riusciamo più a risollevarci… E allora solleviamo dall’incarico l’imperatore e i suoi compari, andando tranquillamente a elezioni! D’altra parte Renzi è il terzo presidente del consiglio non eletto dai cittadini e per questo sarebbe giusto ridare la parola al popolo italiano.
La disaffezione per la politica in Italia è preoccupante, ultimamente a votare sta andando solo una persona su due, e questo la dice lunga. Auguro alla citta di Roma di ritornare da “korrupt mundi” a caput mundi, ma anche all’Italia di uscire da questa grave crisi economica, con una nuova classe politica di “presentabili”. Per farlo, però, è fondamentale mandare a casa “Kaiser” Frenzi e i suoi feudatari corrotti del PD romano, ma anche tutte le mele marce di ogni colore politico.
L’Italia non li merita!
Gerardo Petta