“Semplicemente uguali”, contro discriminazione, violenza e omofobia. Questo lo slogan che ha accompagnato il primo corteo nazionale che non era un gay pride del movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) italiano.
A Roma, in piazza della Repubblica, da dove è partita la manifestazione, i partecipanti – cinquantamila secondo gli organizzatori – hanno accolto con una bordata di fischi il messaggio inviato dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, letto dal palco, che assicurava che contro le intolleranze e le discriminazioni i gay, le lesbiche e i trans non sono soli, il governo e le istituzioni sono al loro fianco.
Politici e anche personaggi dello spettacolo hanno sfilato per rivendicare “uguali diritti per tutti”: dall’attrice Maria Grazia Cucinotta al candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino, dalla deputata Paola Concia a Vladimir Luxuria, fino a Franco Grillini e Paolo Ferrero.
Ma tanti anche i sostenitori politici dell’iniziativa: l’Idv, Sinistra e Libertà, Partito dei Comunisti Italiani e Rifondazione, le cui bandiere sono sventolate insieme a centinaia di striscioni arcobaleno.
Dal palco è stato inviato un “grazie” dagli organizzatori, seguito dagli applausi della piazza, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “che nell’ultimo periodo due volte si è pronunciato e ha restituito a tutti noi rispetto e dignità”. Tutt’altra accoglienza per il ministro Carfagna, quando è stato letto a fatica il messaggio in cui annunciava l’imminente avvio di “un’importante campagna di comunicazione, fatta di spot ed affissioni, contro l’omofobia e tutte le forme di intolleranza”.
Tra le testimonianze portate in corteo quella di D., uno dei due ragazzi aggredito a fine agosto a Roma al Gay Village: “Voglio camminare per la strada sicuro e avere una vita normale, spero che le istituzioni accolgano la proposta di istituire un fondo per le vittime di omofobia”. “In questo periodo – ha detto Luxuria – l’Italia è talmente arretrata che non si parla neanche più di Dico e matrimoni per gli omosessuali, ma di tutelare la nostra integrità fisica, di fronte ad un’ondata di violenza mai vista”.
La deputata del Pd Anna Paola Concia, promotrice della proposta di legge per introdurre l’aggravante dell’omofobia nel codice penale, ha rivolto un “appello alla parte migliore del centrodestra e del centrosinistra per approvare la legge e far fare un importante passo avanti all’Italia”.
“Oggi non siamo più solo discriminati – hanno spiegato alcuni manifestanti – ma abbiamo paura anche a camminare e baciarci per strada. Siamo qui da tutta Italia per dimostrare che non scendiamo in piazza solo per i gay pride, ma che ci siamo sempre e manifesteremo sempre fino a quando non otterremo il riconoscimento dei nostri diritti”.
A Piazza Venezia, dove si è concluso il corteo, il gran finale: sventolio di striscioni, slogan cantati al megafono e tanti baci scambiati tra coppie “diverse ma uguali”.
Articolo precedente
Prossimo articolo
Ti potrebbe interessare anche...
- Commenti
- Commenti su facebook