Leader francese: “Vera politica nei confronti dei paesi di origine e all’interno non è quello che propongono Orban e Salvini”
“Non cederò niente ai nazionalisti e a coloro che difendono i discorsi di odio. Se vogliono vedere in me il loro avversario principale, hanno ragione”. Così il presidente francese Emmanuel Macron risponde alle parole del leader della Lega Matteo Salvini e del primo ministro ungherese Viktor Orban che la scorsa settimana, durante il loro incontro a Milano, lo hanno chiamato in causa come “guida di una forza europea che sostiene l’immigrazione”.
“Se ritengono che la Francia sia il nemico del nazionalismo, della politica dell’odio, dell’Europa che deve pagare quello che ci piace e che non imporrebbe alcuna forma di responsabilità e solidarietà, allora hanno ragione, sono il loro oppositore principale”, ha detto il presidente francese rispondendo ai giornalisti durante la sua visita in Danimarca. Macron ha poi ricordato che “nei prossimi giorni e nei prossimi mesi dovremo prendere delle decisioni approfondite per trattare i temi delle migrazioni… Questo implica serietà e senso di responsabilità, rimanendo attaccati ai nostri valori, quali il diritto d’asilo, con una vera politica nei confronti dei paesi di origine e all’interno. Che non è quello che propongono Orban e Salvini”, ha precisato il capo dell’Eliseo.
Un Consiglio europeo si terrà il 20 settembre a Salisburgo su questo dossier che divide i 27. “C’è una forte opposizione tra nazionalisti e progressisti” in Europa, ha continuato il leader francese, che proprio dal suo viaggio in Danimarca e Finlandia inizierà a cercare alleati per costruire un “arco progressista” in Europa contro i governi nazionalisti e populisti.
Salvini ha detto del numero uno dell’Eliseo: “Il principale avversario di Macron, sondaggi alla mano, è il popolo francese. Anziché dare lezioni agli altri governi spalanchi le proprie frontiere, a partire da quella di Ventimiglia. E – sottolinea – la smetta di destabilizzare la Libia per interessi economici”.
Salvini e Orban
Il ministro dell’Interno italiano “gode in Ungheria di un rispetto assolutamente rilevante” e di “riconoscenza e popolarità” perché “sta dimostrando che l’immigrazione può essere fermata anche in mezzo al mare. Prima di lui nessuno lo aveva fatto”.
Salvini, ha ribadito che continuerà “a fare quanto fatto fino a oggi”, anzi, precisa, dovesse riproporsi un nuovo caso Diciotti avrebbe lo “stesso identico atteggiamento”.
“Possono aprire inchieste e indagini – aggiunge -, ma non mi faranno assolutamente retrocedere o cambiare idea”. “Siamo vicini a svolta storica a livello continentale. Possiamo unire energie diverse con un obiettivo comune”, ha detto Salvini parlando di Orban. “Anche dal punto di vista economico il caso ungherese è da studiare. Lo dico visto che ci stiamo preparando ad affrontare la manovra economica”. Il ministro dell’Interno ha elogiato il basso tasso di disoccupazione, l’alta crescita e la flat tax in vigore in Ungheria, che dimostrano “che un Paese può crescere investendo, spendendo e non tagliando e sacrificando”.
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