Nominata dal Consiglio Amministrativo della Città di Ginevra, Sandra Capeder è entrata ufficialmente in carica lo scorso 1° settembre.
Una laurea in materia di istruzione e una laurea specialistica dell’Università di Ginevra, Sandra Capeder dal 2007 dirige le istituzioni del settore infanzia del quartiere Grottes. Ha anche lavorato per oltre dieci anni come assistente sociale, educatrice degli adulti e coordinatore delle organizzazioni vacanze. La signora Capeder ha gentilmente concesso l’intervista alla SAIG che vi proponiamo
Quali sono le principali preoccupazioni dei giovani genitori riguardo agli asili nido a Ginevra?
L’impatto con il mondo degli asili nido suscita profonde preoccupazioni nei giovani genitori che, per la prima volta, affidano il proprio figlio a degli sconosciuti. Il genitore non conosce bene l’ambiente e non sa come ci si occuperà del suo bimbo. È l’inizio di una storia importante per i genitori che per la prima volta lasciano la cosa che hanno di più preziosa affidandola a delle persone che non conoscono.
Le istituzioni si chiedono come poter rassicurare i genitori sulla qualità della presa in carico del proprio bimbo e anche sull’offerta di continuità con il quadro educativo adottato dai genitori, e questo è fondamentale. Il Servizio della piccola infanzia della Città di Ginevra s’impegna concretamente, con l’insieme delle istituzioni, a riflettere su come costruire un legame tra la famiglia e l’asilo nido. Innanzitutto per il bene del bambino, che ha bisogno di sentire che c’è coerenza e continuità tra quello che vive nel quadro famigliare e nell’asilo nido. Inoltre, c’è un interesse anche per come il personale educativo si proporrà in termini di partner, rispettoso dei valori famigliari ma anche pronto a fornire sostegno a quei genitori che, quando si tratta del primo figlio, rivolgono domande sull’alimentazione, su come e quando dorme, sull’evoluzione ed altre questioni legate alla vita quotidiana nell’asilo nido. È vero anche che il personale educativo è molto disponibile e affabile, oltre ad essere molto competente. Questa è una risorse importante per i genitori, perché si creano delle relazioni di partenariato con le famiglie allo scopo di armonizzare i differenti punti di vista per il bene del bambino.
Malgrado il notevole aumento di posti negli asili nido messi in atto dalla magistrata Esther Alder, c’è un costante incremento delle domande d’accoglienza. Come si potrebbero soddisfare le richieste d’ammissione con le strutture esistenti nella Città di Ginevra?
Ci siamo posti il quesito sulla veridicità del costante incremento delle domande e, per questo motivo, nel prossimo futuro lanceremo un’azione per costatare se la lista d’attesa che abbiamo al BIPE (Bureau d’information petite enfance) è veramente rappresentativa. Ci siamo resi conto che quando contattiamo l’utenza iscritta, per proporre un posto, sovente rinunciano perché magari hanno trovato un’altra soluzione. Adesso necessita verificare se possiamo soddisfare tutte le domande entro 3 anni al massimo. Tra l’altro, due fattori contribuiscono alla domanda. Recentemente si sono creati molti posti nella Città di Ginevra e anche in tanti comuni del Cantone, aumentando l’offerta dei posti d’accoglienza e ci sono sempre le mamme di giorno che, in qualche modo, compensano la richiesta che corrisponde ai bisogni dei genitori. Quindi, l’aumento dei posti d’accoglienza creati e le esigenze dei genitori che cambiano, anche con la crisi attuale, è possibile che vedremo arrivare la fine dell’eccesso di domande negli asili nido. Tutto dipende dal progetto di studio che realizzeremo prossimamente.
Tra le numerose attività del servizio della piccola infanzia, si distingue il “Progetto intergenerazionale”. In cosa consiste?
Nella Città di Ginevra esistono diversi progetti intergenerazionali, messi in piedi da diverse istituzioni. Per la maggior parte dei casi, questi consistono nel trovare delle collaborazioni con delle persone anziane che desiderano impegnarsi, come è il caso del giardino d’infanzia nel quartiere dei Grottes “L’atelier Vie”. Degli anziani che sono impegnati nei progetti delle istituzioni, che vengono regolarmente a dedicare un po’ del loro tempo, partecipando a delle attività comuni. Ci sono altri progetti che si stanno prendendo in esame, anch’essi in collaborazione con le case di riposo per persone anziane. Periodicamente, un gruppo di bambini incontrerà un gruppo di anziani per delle attività a temi: realizzare dolci, raccontare storie o svolgere attività creative. Due realtà lontane ma con molte cose da condividere, una ricchezza evidente sia per i piccoli come per gli anziani. Sono dei progetti che vale la pena di valorizzare, incoraggiando altri anziani a collaborare nelle iniziative della Città di Ginevra in materia di piccola infanzia.
In tutto il Cantone di Ginevra, l’integrazione negli asili nido delle mamme di giorno non ha conseguito l’esito sperato. A cosa è dovuto, secondo Lei?
Non ho una risposta precisa sul fatto che non tutte le mamme di giorno si avvicinano alle strutture di coordinazione che abbiamo creato. Effettivamente l’ipotesi che lei stesso esprime, che l’elemento frenante sia il rapporto finanziario, è realistica perché, dal momento che le mamme di giorno vengono affiliate, viene imposta una maggiore trasparenza. Noi incoraggiamo molto a chiedere l’adesione affinché possano lavorare nelle migliori condizioni, con una valutazione esterna su cosa propongono in termini di accoglienza, offrendo dei sostegni in termini di formazione e anche l’accompagnamento in termini amministrativi. In rapporto alla qualità d’accoglienza nel loro domicilio, hanno tutto l’interesse ad aderire e raggiungere le strutture di coordinazione, che possono offrire loro maggiore assistenza in termini di legame con le istituzioni presenti nel loro quartiere. Avvicinarsi alle strutture degli asilo nido, per le mamme di giorno, vuol dire anche inserirsi nei canali professionali al fine di acquisire competenze ed essere maggiormente valorizzate, riconosciute e, possibilmente, avere nell’avvenire prospettive professionali diverse che rimanere a domicilio. Questi sono i vantaggi sui quali le mamme di giorno dovrebbero riflettere e non solo sulla non convenienza in termini economici.
La SAIG ringrazia la signora Sandra Capeder per la disponibilità e la gentilezza dimostrate.