Commozione, curiosità e nostalgia: questi i sentimenti di quanti, molti, hanno partecipato nella Chiesa di Dio Padre a Segrate (MI) ai funerali di Sandra Mondaini, l’attrice morta a 79 anni all’Ospedale San Raffaele di Milano (dove era ricoverata da circa 10 giorni) lo scorso 20 settembre, a soli cinque mesi dalla morte di Raimondo Vianello, compagno di una vita.
“Son stanca, son stufa”: difficile dimenticare Sandra Mondaini che a letto, sbattendo i piedi sotto le coperte, ripete al compagno “Che noia, che barba”. È la scena conclusiva, la classica di uno dei tanti episodi (343 per l’esattezza) di “Casa Vianello”: la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana.
Le risate erano assicurate da una coppia affiata, tanto amata quanto lontana da pettegolezzi e gossip: Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Ma casa Vianello non era più la stessa dal 15 aprile scorso. È stato Raimondo il primo ad andarsene e da allora anche per Sandra Mondaini tutto è cambiato. Dopo la morte del marito e compagno di mille avventure, l’attrice è stata, infatti, ricoverata più volte in ospedale e più volte aveva ringraziato il pubblico per il sostegno e l’affetto che sempre le dimostrava.
La Mondaini è una delle icone del piccolo schermo italiano, non solo per la serie “Casa Vianello” andata in onda dal 1988 al 2007: ha vestito i panni di uno dei personaggi più amati dai bambini, Sbirulino, e condotto diversi altri spettacoli di intrattenimento insieme all’inseparabile Raimondo.
Da “Attenti a noi due 2” nel 1983 a “Sandra e Raimondo Show” del 1987. Senza dimenticare gli esordi: era il 1953 quando iniziò la carriera come attrice cinematografica e il 1955 quando entrò nella compagnia di rivista di Erminio Macario come soubrette.
Nel giorno del battesimo della televisione italiana, Sandra era già presente con il programma Settenote.
Il ritiro dalla scene è del 2008: l’attrice lasciò il mondo dello spettacolo a causa delle sue sempre più precarie condizioni di salute che non le consentivano più di stare in piedi.
In seguito alle esperienze personali (lei stessa e Raimondo Vianello sono stati affetti dal cancro), Sandra Mondaini ha preso parte a innumerevoli iniziative per la raccolta di fondi per la ricerca contro il cancro.
A salutare la “Sandrina nazionale” il giorno del suo ultimo viaggio, amici, autorità e gente comune, tanti, così tanti da indurre i familiari a chiedere l’installazione di un maxi schermo per far seguire la messa celebrata da don Walter Magni, parroco di Milano 2, e concelebrata da don Gabriele, il sacerdote vicino alla famiglia Vianello.
Presenti il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il presidente della Provincia Guido Podestà, il sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri e Piersilvio Berlusconi, in prima fila, davanti al feretro coperto di fiori bianchi vicini ai parenti, e i colleghi, Pippo Baudo, Gerry Scotti, Ezio Greggio, Lorella Cuccarini, Marco Columbro, Elio Fiorucci, Paolo Liguori, Alba Parietti e tanti altri ancora. Alla fine della cerimonia le parole commosse di Rosalie: “Grazie per i 19 anni vissuti insieme, siamo entrati come domestici ma abbiamo trovato una famiglia”. Poi un lungo applauso ha salutato il feretro che è stato portato nel cimitero di Lambrate, dove Sandra riposerà accanto alle ceneri della madre.
Nel carro funebre, a ricordare la gioia che l’attrice ha saputo donare da viva, il pupazzo di Sbirulino, il personaggio apprezzato da grandi e piccini e che la Mondaini ha interpretato con ironia e bravura. Nel lasciare la chiesa il sindaco Letizia Moratti ha ribadito la volontà del Comune di dedicare un luogo della città a Sandra e Raimondo Vianello.
A tutti piace pensarli di nuovo insieme, lassù, a scambiari le loro solite battute divertenti dopo le sicure lamentele di Raimondo che ha certamente accolto la “sua Sandrina” con un “Ma possibile che sei già arrivata anche qui”?
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