Perdita di consensi per UDC e PPD, aumenti per il PLR, che vuole diventare seconda forza, e per i Verdi, il PS guadagna leggermente. I temi attuali sono clima e assicurazioni sociali
Il 20 ottobre 2019 i cittadini svizzeri andranno alle urne per rinnovare il parlamento svizzero, Consiglio nazionale e Consiglio degli stati. A un anno dalle elezioni federali, i primi sondaggi stimolano nell’opinione pubblica interessi sullo stato dei maggiori partiti svizzeri. Indicazioni e dati al momento abbastanza vaghi, visto che il cammino è ancora lungo, ma che in alcuni punti (ad esempio sui temi del dibattito politico) sono per ora messaggi attendibili. Dal primo barometro elettorale SRG SSR, pubblicato la scorsa settimana, emerge che nel panorama dei partiti svizzeri c’è già movimento. “Per le proporzioni svizzere la situazione è molto movimentata” ha spiegato Michael Hermann, politologo e direttore dell’istituto di ricerca Sotomo “e si delineano alcune tendenze politiche rilevanti”. La sinistra intera guadagnerebbe consensi, mentre la destra è data tendenzialmente perdente. I motivi di questo calo sono da ricondurre ai temi con i quali l’Unione democratica di centro (UDC) è emersa nel 2015: i temi dei rifugiati e della immigrazione non dominano più il dibattito politico. “Queste questioni oggi non hanno più priorità e non sono dominanti” secondo Hermann. L’UDC resterebbe comunque primo partito con il 27.4%, ma lascerebbe 2 punti percentuali rispetto al 2015. Risultato che potrebbe capovolgersi se ad esempio non ci sarà un’intesa sull’accordo istituzionale con l’Ue e si avranno ripercussioni da parte di Bruxelles dalle quali l’UDC ne trarrebbe vantaggio.
Anche se l’immigrazione, l’indipendenza della Svizzera terranno banco, i temi per il 2019 che interessano maggiormente l’elettorato elvetico sono altri: i costi della salute, la previdenza vecchiaia e l’ambiente. Gli intervistati hanno indicato i premi della cassa malati (42%) come la sfida maggiore della politica e con il 37% il problema numero due che è la riforma della previdenza vecchiaia. In primo piano sono tornati temi ambientali, come il cambiamento del clima o le emissioni di CO2, che il 30% ritiene un problema centrale dopo l’estate afosa del 2018. I temi delle assicurazioni sociali, cavalli di battaglia della sinistra, farebbero avanzare solo dello 0.5% il Partito Socialista (PS) che resterebbe stabile con il 19.3%. Secondo Hermann, sono due temi che riguardano tutti i cittadini e “le opinioni diverse su quale politica scegliere per questi temi, non permettono a un solo partito di mutarli in consenso”.
Sono due le formazioni politiche con il più alto aumento di consensi: i Verdi all’8.7% (+1.6%) e il Partito liberale radicale (PLR) al 17.7% (+1.3%). I dati dei Verdi non sorprendono, poiché i temi ambientali hanno impegnato intensamente la politica negli ultimi mesi, mentre quelli del PLR, tradizionalmente rappresentante di temi economici, sono inaspettati. L’obiettivo dichiarato della presidente Petra Gössi è di superare il PS e visti i risultati a livello cantonale da inizio legislatura la missione appare possibile. “Non basta l’aumento di elettori per superare un PS stabile” ha detto Hermann “il risultato positivo del PLR si basa sulle debolezze di altri partiti di centro e di destra”. E tra i perdenti, oltre all’UDC, c’è il Partito popolare democratico (PPD) nel quale si conferma il trend verso il basso iniziato da decenni. La base tradizionale del partito di stampo cattolico sta svanendo e il PPD sta tentando di smarcarsi dall’immagine cristiana, confessione che ha perso molta rilevanza. “Il partito è sotto pressione e ha un orientamento politico poco chiaro” spiega le difficoltà Hermann “per gli elettori svizzeri è importante scegliere una direzione politica”. Il 10.1% (-1.5%) del PPD confrontato su l’intero elettorato è una chiara perdita per il rischio di potere scendere sotto la doppia cifra. La forza del PPD è la sua rilevante presenza al Consiglio degli stati, camera federale altrettanto importante, con 13 seggi e le prossime elezioni non sembrano intaccare questa posizione. Anche l’altra formazione di centro, il Partito borghese democratico (PBD), è in calo al 3.2% (-0.9%) per la mancanza di identità politica.
I valori dei sondaggi (margine di errore +/- 1.5%), cari ai partiti, e pubblicati a un anno dalle elezioni non sono previsioni attendibili, anche perché restano soggetti a cambiamenti nei prossimi 12 mesi. L’attualità politica potrà cambiare le intenzioni di voto degli elettori a secondo dei temi che domineranno il dibattito politico. Il primo barometro elettorale dice che il parlamento svizzero si sposta leggermente verso sinistra. Il secondo è atteso per il mese di febbraio.
Gaetano Scopelliti