La neo presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, elogia nell’allocuzione di Capodanno la democrazia diretta
La Svizzera assomiglia al mercato di Piazza federale. Sommaruga ha paragonato la democrazia diretta alle bancarelle del mercato bernese, da dove ha tenuto la tradizionale allocuzione: “Il mercato è un luogo d’incontro, dove respiriamo un senso di vicinanza e abbiamo le nostre radici”. In nessun altro luogo al mondo i cittadini di una nazione hanno così tanto potere e responsabilità come in Svizzera. A tal proposito Sommaruga ha ricordato che “la democrazia diretta crea vicinanza e fonda la nostra identità”, perché è coraggiosa e crede nella capacità dei cittadini. La presidente della Confederazione non condivide per nulla l’opinione delle persone che ritengono la democrazia diretta superata, un sistema non più al passo con i tempi, poiché la popolazione non è in grado di decidere su temi molto complessi della politica contemporanea.
Sommaruga invece è convinta che il sistema politico elvetico sia particolarmente adatto alla nostra epoca: “Le responsabilità non sono assunte soltanto dal Consiglio federale e dal Parlamento, ma anche dai cittadini che possono esercitare la loro influenza e partecipare alle decisioni”. È stato sempre così e continua a esserlo nell’era della globalizzazione. In tal senso il paragone della Svizzera del 21esimo secolo con il mercato di Piazza federale, dove la globalizzazione è presente da tempo: “Il tonno del pescivendolo non è stato pescato nel lago di Thun, il mango non è stato raccolto sulle rive dell’Aar”. Le offerte di frutti esotici e di prodotti nostrani venduti insieme in un luogo aperto a tutti ci fa sentire vicini e provare le nostre radici. Un’identità che, secondo Sommrauga, non si forma solo dalla tradizione, ma anche con l’apertura e la nostra solidarietà: “Alla Svizzera appartengono entrambe, le radici locali così come i legami con il mondo”.
Per le sfide politiche del nuovo anno la presidente della Confederazione mostra un pacato ottimismo: “Il 2015 non sarà facile e molto impegnativo”. L’agenda politica è piena di appuntamenti importanti. Già a gennaio Sommaruga sarà in prima linea quando presenterà la legge di applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. La sfida è delicata per regolare l’immigrazione e allo stesso tempo evitare il deterioramento di relazioni irreversibili con l’Unione Europea. Un altro tema rilevante potrebbe essere il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo, sul quale il popolo dovrà esprimersi, ma non è ancora certo se nell’attuale legislatura e con la nuova. Difatti il 2015 sarà anche un anno elettorale; a ottobre ci saranno le elezioni federali e il 9 dicembre l’assemblea federale eleggerà il nuovo governo.
Quest’ultimo appare all’insegna della concordanza e dell’unità nella tradizionale fotografia di fine anno. Un’immagine che trae i sette ministri rilassati e seduti a un tavolo in piena discussione, mentre bevono un caffè nell’anticamera della sala del Consiglio federale. L’idea è nuova e ha molti vantaggi, secondo Christian Grund, autore del progetto su incarico di Sommaruga: “Tutti sanno cosa fare con le mani e l’atmosfera è più rilassante“. E a chi ritiene che questa convivialità sia un po’ artificiale, la Cancelleria federale risponde che il governo è ritratto in un momento informale in una pausa di una riunione. Essa corrisponde alla realtà di ogni settimana, dove i ministri parlano tra di loro su molti temi, anche privati, e simboleggia una collegialità vissuta esattamente come la si vede sulla fotografia.