Un accordo di cooperazione (detta: «cooperazione Prüm») permette di colmare questa lacuna, collegando determinati sistemi d’informazione svizzeri (profili del DNA, impronte digitali e dati sui veicoli) con quelli degli altri Paesi europei. Tale collegamento permetterà a fedpol di individuare rapidamente le autorità estere in possesso di informazioni rilevanti. La cooperazione permetterà di aumentare l’efficacia delle attività di indagine, ma anche di identificare e localizzare persone ricercate, scomparse o decedute e di ottenere informazioni al loro riguardo.
Un secondo accordo di cooperazione (Protocollo Eurodac) permetterà alle autorità di perseguimento penale di accedere al sistema d’informazione contenente le impronte digitali di persone che presentano una domanda d’asilo in uno Stato partecipante al sistema di Dublino o che sono arrestate mentre cercano di entrare illegalmente nello spazio Dublino. Tale accesso sarà limitato alla prevenzione e all’accertamento di reati penali gravi o di reati terroristici nonché alle relative indagini. Lo scambio automatizzato di impronte digitali e profili del DNA (cooperazione Prüm) è il presupposto per l’accesso a Eurodac da parte delle autorità di perseguimento penale.
Infine, analogamente alla cooperazione Prüm, l’Accordo PCSC mira ad aumentare l’efficacia della cooperazione di polizia tra la Svizzera e gli Stati Uniti d’America introducendo uno scambio automatizzato di dati sul DNA e di impronte digitali.
In occasione della sua seduta del 13 dicembre 2019, il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione in vista della ratifica dei tre accordi nonché delle modifiche legislative necessarie per la loro attuazione.
DFGP