Primo mezzo passo falso della Nazionale di Conte, che si fa fermare dalla Croazia sul pari. Modesta la prova degli azzurri e punto che sta stretto ai croati superiori sul piano del gioco
Se la gara contro la Croazia è stata l’esame di maturità, la nuova Italia di Conte è rimandata, almeno sotto il profilo del gioco. Il pareggio sofferto è il lato accettabile, perché dà continuità ai risultati e permette di restare, insieme ai croati, in testa alla classifica del girone H, dove però la Norvegia torna a un solo punto dalla vetta. È discutibile la prestazione dell’undici messo in campo da Conte, che ha subito la supremazia tecnica della Croazia, senza trovare le contromisure. A San Siro i croati hanno fatto la partita, mentre gli azzurri sono stati incapaci di proporre una manovra avvolgente, riuscendo ad andare al tiro appena due-tre volte. Si è vista solo in parte l’Italia targata Conte, tutta corsa e pressing, con la mentalità giusta. La sensazione è stata quella di una squadra più impegnata a proteggere il risultato che non a provare di vincere la partita. Sono mancate le fonti di gioco capaci di dettare la manovra (manca l’alternativa a Pirlo e Verratti) e il centrocampo con Marchisio, De Rossi e Candreva tende più a difendere che a costruire. Ma anche la coppia d’attacco Immobile-Zaza non ha convinto: poco pericolosi nel puntare la porta, bravini nel pressing. Conte nel corso della partita ha capito di non poter vincere e ha fatto di necessità virtù, cercando di arginare le manovre avvolgenti della Croazia varando un 4-4-1-1 per difendersi meglio, obiettivo d’altronde riuscito bene. Certo la nazionale è in corso d’opera e il ct archivia soddisfatto il pareggio, elogiando le qualità della Croazia e la loro esperienza, ma dovrà comunque inventarsi qualcosa per invertire la rotta. Le molte assenze, Astori e Ogbonna in difesa e Pirlo, Verratti e Florenzi a centrocampo, giustificano solo in parte le difficoltà della nazionale di Conte, alla quale manca la facoltà di gestire un efficace possesso palla. Non potrà tirare a campare per i prossimi due anni e accontentarsi di un pareggio interno, sia pure contro la Croazia. Dunque deve dimostrare capacità di scegliere i giocatori adatti a ricoprire i ruoli, forse con qualche innesto convinto di alcuni giovani: lodevole El Shaarawy che ha rianimato la squadra con il suo ingresso. L’amichevole contro l’Albania sarà l’occasione per provare alcune alternative sulla via del nuovo corso, ma la partita contro la Croazia ha certificato i limiti della rosa, quando vengono a mancare i punti fermi, che complicano il lavoro di Conte.
Sta stretto alla Croazia di Kovac l’1-1, ma l’ottima prova della sua squadra gli consegna il ruolo di favorita per vincere il girone. La Croazia è stata superiore sia sotto il profilo del gioco sia delle occasioni create. Con i suoi giocatori di talento Rakitic, Perisic, Brozovic e Modric, poi Kovacic, la Croazia si è guadagnata una costante superiorità numerica a centrocampo con infiniti fraseggi a cercare il varco giusto. L’infortunio di Modric ha tolto equilibrio, efficacia e qualità nel gioco di costruzione, ma la Croazia ha trovato la giusta alternativa con l’interista Kovacic trequartista e non si è abbattuta quando è passata in svantaggio grazie al gol di Candreva dopo 11’. Sono bastati quattro minuti per pareggiare con Perisic, che tra tre azzurri trova lo spazio per il tiro che sorprende Buffon, complice con un intervento infelice. La Croazia ha continuato a mettere in difficoltà l’Italia e in altre occasioni ha impensierito Buffon (non in serata): Ranocchia salva sulla linea e un diagonale di Perisic lambisce il palo. A margine della gara da segnalare il pessimo comportamento di alcuni tifosi croati. Con ripetuti lanci di fumogeni e petardi hanno costretto l’arbitro Kuipers a sospendere per due volte la gara, al 75’ per dieci minuti, ripresa grazie all’intervento della polizia sugli spalti. Il ct croato Kovac si è scusato con quanto successo sugli spalti, ma la Croazia verrà probabilmente sanzionata dall’UEFA. Gli scontri tra ultrà croati e forze dell’ordine si è protratto fuori dallo stadio dopo la partita e ha portato all’arresto di 17 tifosi croati.
Italia – Croazia 1-1 (1-1)
Italia (3-5-2): Buffon – Darmian, Chiellini, Ranocchi – Candreva, De Sciglio, De Rossi, Marchisio, Pasqual (28′ pt Soriano) – Immobile (7’ st El Shaarawy), Zaza (18′ st Pellè), All. Conte.
Croazia (4-2-3-1): Subasic – Srna, Corluka, Vida, Pranijc – Modric (28′ pt Kovacic) – Brozovic (38′ st Badelj) – Perisic, Rakitic, Olic (23′ st Kramaric), – Mandzukic
Arbitro: Kuipers (Ola)
Reti: nel pt 11′ Candreva, 15’ Perisic
Spettatori: 63.100