Secondo un sondaggio le tre proposte per riformare la sanità non trovano riscontro nella popolazione svizzera
L’andamento dei costi nella sanità esige riforme. Dopo la bocciatura del Managed care sono state avanzate alcune proposte. L’Unione democratica di centro (UDC) per voce del suo presidente Toni Brunner ha prospettato di abolire l’obbligatorietà dell’assicurazione malattia. L’idea del Partito liberale radicale (PLR) è quella di allentare l’obbligo per le casse di accreditare tutti i medici. Il Partito socialista segue da qualche tempo il cambio a una cassa malati unica e ha portato formalmente a termine in questi giorni, la raccolta di firme (115.841) per l’iniziativa “Per una cassa malati pubblica”. Su un mandato di Interpharma, associazione delle imprese farmaceutiche svizzere, l’Istituto di ricerche gfs.berna ha realizzato in proposito l’indagine demoscopica annuale dall’introduzione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal). Per il sondaggio sono state interrogate 1.200 persone delle tre regioni linguistiche tra il primo aprile e il 14 maggio.
I risultati danno un’immagine poco confortante sulla volontà della popolazione svizzera di riformare il sistema sanitario. Le proposte di UDC e PLR non hanno trovato un terreno fertile, ma anche l’idea del PS della cassa unica ha trovato scetticismo. In generale il 76 per cento degli interrogati trova il sistema sanitario svizzero “buono” o “molto buono” e ritiene che la qualità delle prestazioni continui a prevalere sulle preoccupazioni concernenti i costi. Per questo motivo l’iniziativa “Per una cassa malati pubblica” sostenuta da PS, Verdi e organizzazioni di pazienti non riscontra interesse a grandi modifiche del sistema. Neanche il vantaggio che la proposta sia abbastanza conosciuta nella popolazione fa superare il 40 per cento degli interrogati che sono a favore di una cassa unica. Il 45 per cento è per lo status quo e gli indecisi sono aumentanti dal 9 al 15 per cento in confronto al 2011.
La proposta dell’UDC di abolire l’obbligatorietà dell’assicurazione porterebbe secondo Brunner più libertà e responsabilizzazione personale. Ma il 75 per cento degli interrogati la boccia e solo il 4 per cento la vuole abolire, mentre il 17 per cento si è espresso per una limitazione. Dato interessante è il 77 per cento degli elettori UDC che non sostengono la proposta del loro partito.
Non va meglio all’idea PLR di allentare l’obbligo per le casse di accreditare tutti i medici. Il 56 per cento degli intervistati è per il mantenimento dello status quo, che sale al 64 per cento tra gli elettori liberali. Il 37 per cento vorrebbe che gli assicuratori possano scegliere liberamente il medico. L’unica riforma che trova una maggioranza di consensi con il 63 per cento degli intervistati è secondo il sondaggio la richiesta di un’assicurazione obbligatoria per coprire i costi nelle case per anziani (vitto e alloggio). La mancanza di un dibattito pubblico in proposito non permette, però, di trarre spunti per un oggetto concreto da mettere in votazione.
Gaetano Scopelliti