Dalle rocce rosate delle Dolomiti ai Trulli di Alberobello e ai mosaici di Piazza Armerina, dal Cenacolo di Leonardo ai Sassi di Matera fino alle città barocche di Val di Noto e al villaggio nuragico di Barumini.
L’Italia patrimonio dell’Umanità rivive tutta insieme a Villa d’Este di Tivoli, in provincia di Roma, in una mostra fotografica che per la prima volta riunisce in una lunga carrellata di immagini, le bellezze naturali, i capolavori dell’arte, i tesori dell’archeologia in un moderno ‘Gran Tour’ dei 44 siti Unesco italiani.
Frutto di un lavoro di mesi su e giù per la penisola affidato al fotografo d’architettura Luca Capuano, “Il paesaggio de/scritto. Luoghi Italiani Patrimonio dell’Unesco” raccoglie una selezione di oltre 450 foto. Il fotografo ha scattato migliaia di immagini in giro per l’Italia a bordo di un camper. “Sono partito da Firenze, sono andato a Sud e poi di nuovo su fino alle Dolomiti, alla Ferrovia Retica, la mia ultima tappa. (…) Il viaggio è durato 4-5 mesi, poi ci sono stati altri due mesi di editing”.
Protagonista indiscusso il paesaggio italiano con le sue crepe e i suoi bagliori, armonie e contraddizioni, raccolte anche nel catalogo, in libreria da aprile.
Obiettivo, documentare e nello stesso tempo emozionare, spiega il sindaco di Assisi, Dario Ricci, presidente dell’associazione città e siti italiani patrimonio Unesco, riprendendo le tante meraviglie che il mondo ci invidia anche nel loro attuale rapporto con il contesto che le circonda e che costituiscono una ricchezza enorme – l’Italia è al primo posto nel mondo per il numero di siti riconosciuti – fatta di centri storici, parchi naturali, mare e montagna.
Patrimonio dell’umanità è anche il luogo in cui è allestita la mostra, la villa d’Este di Tivoli, che ospiterà la rassegna fino al 25 aprile, compresa quindi la settimana della cultura – 17-25 aprile – durante la quale, come in tutti i luoghi statali, si entrerà gratis. Promossa e organizzata dal Ministero dei Beni e le attività culturali, con l’Associazione delle città, i siti patrimonio mondiale Unesco, il comune di Tivoli e la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, la mostra è costata 20 mila euro, finanziati dal Ministero grazie alla legge 77/2006.
“L’esposizione nasce da una doppia necessità”, spiegano dall’Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO. “Da un lato produrre una documentazione accurata sullo stato dell’arte dei luoghi facenti parte della Lista Unesco, dall’altro proporre al pubblico una visione complessiva dello straordinario paesaggio che abbiamo la responsabilità di preservare e capire, per poterlo tramandare alle generazioni future come momento di elevata riflessione sull’umanità stessa”. In concomitanza con l’apertura della mostra, sbarca sul web con una nuova edizione bilingue (italiano e inglese) che si aggiunge a quella cartacea, anche la rivista dell’associazione dei siti Unesco (www.rivistasitiuniesco.it).