La settimana di Halloween per la Premier Meloni non ha portato nulla di buono, anzi, sembra essere una delle poche ad aver ricevuto uno “scherzetto” non così innocente. Lo scherzetto arriva addirittura dalla Russia, per mano – o forse sarebbe meglio dire per voce – di una coppia di comici russi che hanno contattato telefonicamente la nostra presidente del Consiglio spacciandosi per un politico africano. Nella telefonata fake a cui è stata incredibilmente sottoposta Giorgia Meloni, si è discusso del conflitto russo-ucraino (“C’è molta stanchezza da tutte le parti” sul conflitto in Ucraina e “si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita” sono alcune delle frasi di Meloni) e sulla questione migratoria (“Il problema è che gli altri non se ne curano e tutti concordano che l’Italia deve risolvere questo problema da sola”), Meloni ha risposto alle domande con delle affermazioni che hanno messo la Premier italiana in una posizione scomoda sotto diversi punti di vista. Ma si può davvero parlare di scherzo? È vero che i due comici russi Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov) non sono nuovi di questo modus operandi, anzi pare che diverse personalità siano cascate nella stessa rete di Meloni. Però è anche vero che a certi livelli non si può più parlare di “scherzo”, le cose si fanno serie. Palazzo Chigi esprime “rammarico”, la Premier afferma che dopo la telefonata aveva nutrito del sospetto, l’opposizione accusa i protocolli di sicurezza e cade la testa del Consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, l’ambasciatore Francesco Talò che “ha rassegnato le dimissioni”, come ha annunciato la stessa Meloni. La tempistica invece è strana, per quale motivo uno scherzo fatto a settembre, e che avrebbe destato sospetti nell’imminenza (come racconta la stessa Meloni), viene fuori solamente in questi giorni? Forse Meloni sperava di tenerla nascosta per non mettere in evidenza certe falle del sistema di sicurezza del nostro Governo?
Potrebbe essere tutto o no, nel frattempo però mentre siamo a commentare un evento sicuramente increscioso come questo scherzo telefonico ai danni della nostra Premier, e tutti – nessuno escluso – parlano, commentano, si indignano, e ci scherzano, un po’ come è successo per la questione personale con l’ex Giambruno, il Governo vara il “premierato all’italiana” approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Ecco lo scherzetto, mica tanto divertente. È una «riforma costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici», spiega Meloni in conferenza stampa. L’opposizione si sveglia e tra i commenti sulla telefonata fake del leader africano, che sembra aver turbato maggiormente, accenna una sorta di preoccupazione per le ripercussioni che una riforma in tal senso avrà sul “ruolo del Capo dello Stato e sul Parlamento”, i cui “equilibri”, è l’accusa, vengono “stravolti”. Eppure, a parte la lieve preoccupazione, “la riforma madre di tutte le riforme” non sembra tanto interessante per un reale e più intenso dibattito pubblico. Ecco la brutta figura.
Redazione La Pagina
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Brutta figura!