In un periodo in cui sono molti gli italiani emigrati all’estero costretti a rientrare in Italia per motivi che vanno dalla crisi sanitaria alle difficoltà socio-economiche sopraggiunte in molti Paesi di emigrazione, io ritengo opportuno, necessario e umanamente doveroso che lo Stato italiano eroghi il Reddito di cittadinanza anche ai nostri connazionali che rimpatriano.
A tal fine ho presentato, tra numerosi altri, un emendamento alla legge di Bilancio.
Come è noto la legge istitutiva del Reddito di cittadinanza, così come è formulata, non consente ai giovani italiani emigrati all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) in cerca di lavoro di poter richiedere il Reddito di cittadinanza nei casi in cui dovessero decidere di rientrare in Italia (non potendo far valere i due anni di residenza continuativa immediatamente prima della presentazione della domanda). Lo stesso dicasi degli anziani emigrati soprattutto in Paesi dell’America Latina i quali rientrano in Italia per motivi economici o umanitari (vedere Venezuela) e volessero richiedere la Pensione di cittadinanza: anch’essi non potrebbero far valere i due anni continuativi di residenza prima della domanda.
Con il mio emendamento, se fosse approvato, verrebbe modificata la legge ed eliminato il requisito dei due anni di residenza in Italia immediatamente prima della presentazione della domanda (mentre verrebbe mantenuto il requisito di una residenza complessiva di 10 anni così come previsto dalla legge attualmente in vigore) per dare ai nostri connazionali residenti all’estero, giovani e anziani i quali decidono di rientrare in Italia, la possibilità di richiedere, se disoccupati o in difficoltà economica, il reddito o la pensione di cittadinanza.
Angela Schirò
Deputata PD – Rip. Europa
Camera dei Deputati