Ritengo opportuno ricordare, visto che il provvedimento normativo interessa anche le nostre connazionali residenti all’estero, che la legge di Bilancio per il 2021 ha esteso la possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato c.d. “Opzione donna”, di cui all’articolo 16 del decreto-legge n. 4 del 2019 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2019, alle lavoratrici che abbiano perfezionato i prescritti requisiti entro il 31 dicembre 2020.
L’Inps, con il messaggio n. 217 del 19 gennaio 2021 ha recepito la proroga di “Opzione donna” e il conseguente differimento dei termini fissati per la fruizione del beneficio.
Il risultato è quindi che la platea di potenziali beneficiarie del pensionamento anticipato si amplia dal momento che è previsto un anno ulteriore per la maturazione dei requisiti.
“Opzione donna 2021” dà la possibilità di pensionamento anticipato alle lavoratrici, in presenza di determinati requisiti previsti dalla legge.
Le nuove disposizioni concernenti “Opzione donna” estendono quindi la possibilità di fruizione alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2020, in luogo del 31 dicembre 2019 attualmente previsto (ed è questa la novità) un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Si ricorda che l’anzianità contributiva richiesta di 35 anni può essere maturata con il meccanismo della totalizzazione dei periodi contributivi versati sia in Italia che all’estero. Ciò significa che molte delle nostre connazionali residenti all’estero che fanno valere i requisiti richiesti potrebbero diventare titolari di un pro-rata pensionistico italiano anticipato (considerato che l’età pensionistica di vecchiaia italiana è attualmente di 67 anni sia per gli uomini che per le donne).
Giova tuttavia ricordare che la cosiddetta “Opzione donna” – misura sperimentale introdotta dalla legge n. 243/2004 – prevede la possibilità per le lavoratrici di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico a condizione però che esse optino per il sistema di calcolo contributivo integrale (che potrebbe comportare una riduzione dell’importo pensionistico rispetto al calcolo con il sistema retributivo).
Va infine segnalato che ai fini della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato “Opzione donna” il diritto alla decorrenza della pensione si consegue trascorsi: a) dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; b) diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. Nel caso delle lavoratrici dipendenti è necessario aver cessato il rapporto di lavoro. Le lavoratrici autonome non devono invece interrompere l’attività.
Consigliamo alle nostre connazionali interessate alla possibilità di ottenere un pro-rata anticipato dall’Italia di rivolgersi ad un patronato di fiducia per verificare se sussistono i requisiti, se sussistono le convenienze e infine per presentare l’eventuale domanda.
Angela Schirò
Deputata PD – Rip. Europa
Deputata PD – Rip. Europa