Congresso Simit al San Raffaele di Milano, con lo chef David Gallantini che illustra le proprietà dei cibi che fanno bene alla salute
Dal 27 al 30 ottobre al San Raffaele di Milano il Congresso Simit sulla cura delle malattie infettive e tropicali ha dato spazio anche alla gastronomia, nella persona dello chef David Gallantini. Quella della relazione tra salute, alimentazione e longevità è una questione ormai accertata, al punto che ormai si ritiene che la corretta alimentazione equivale all’efficacia di un farmaco specifico.
Ed allora vediamo qual è il menu della salute. Ognuno, poi, sceglierà quello che più gli aggrada, quella che stiamo per dare è un’offerta in …pillole.
Cominciamo col dire che la dieta mediterranea risponde ai criteri della scelta oculata ed equilibrata, raccomandata ormai da tutti gli esperti di nutrizione, alimentazione e cucina. Un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cibi con pochi grassi mantiene sani e longevi, ma siccome non si può mangiare ogni giorno e per tre volte al giorno sempre frutta, verdura e cibi con pochi grassi, vediamo nei dettagli cosa ha offerto lo chef Gallantini.
Cibi anti-infarto. A questa categoria appartengono i pesci azzurri con i loro alti contenuti di Omega 3: le noci, l’olio di oliva, i semi di lino e il tofu di soia. Il pregio di questi alimenti citati è che contrastano l’accumulo di colesterolo cattivo e favoriscono quello buono. Bevande. Il vino, bevuto in ragione di un bicchiere al giorno, “fa sangue”, come dicevano i nostri nonni e bisnonni. L’uva rossa contiene resveratrolo, un antiossidante potente. Berne tanto, però, non fa bene, perché l’alcol comunque contiene un grado di tossicità che non fa bene al fegato. La frutta secca non fa male, contrariamente a quel che si dice. Contiene i fitosteroli, che riducono l’assorbimento del colesterolo.
Malattie. Lo chef Gallantini ha detto che “il cancro si previene anche a tavola”. Questo, per la verità, lo sappiamo perché tante volte lo ha detto in passato il dottor Umberto Veronesi, che ritiene che il 30% dei tumori derivi dalla cattiva alimentazione. Aggiunge Gallantini: “bisogna mangiare cibi che aiutano a liberarsi dalle scorie”, quindi, ancora una volta, bisogna mangiare frutta, verdura e cereali integrali perché ricchi di antiossidanti e di fibre. Se si sostituisce il pane bianco con quello integrale, che tra l’altro allontana anche le allergie nei bambini, si rende un buon servizio alla propria salute.
I pomodori. Si sa che contengono licopene, che aiuta a bloccare il processo di mutazione delle cellule cancerogene. Tra le verdure ci sono quelle che prevengono il tumore al seno, al colon e al retto, e sono i broccoli e la famiglia dei cavoli. Quanto alle mele, esse sono ricche di pectina, che, fermentando, produce acido butirico. Il luppolo, con cui si fa la birra: lo sapevate che è in grado di contrastare la proliferazione dei vasi sanguigni che nutrono i tumori? Ebbene, ora lo sappiamo perché lo chef Gallantini ce lo ha spiegato. Il pesce crudo, poi, è ottimo contro il tumore al polmone proprio grazie al suo alto contenuto di Omega 3. In Giappone, dove si mangia pesce crudo (sushi e sashimi), il tumore al polmone è quasi sconosciuto. Il rosmarino, insieme alla salvia e allo zenzero, aiuta la digestione, rilassando e distendendo l’intestino. Il curry, spezie usata in India, contrasta l’insorgere delle malattie neurovegetative come l’Alzheimer. Le bacche di Goji sono definite i “frutti della longevità”, perché sono ricche di antiossidanti (tre volte più dei pomodori) e fanno bene contro il colesterolo e per le difese immunitarie. Del luppolo abbiamo già detto, ma aggiungiamo che è capace di stimolare il metabolismo del cuoio capelluto e di contrastare la proliferazione di alcuni tumori. Non c’è bisogno di diventare vegetariani per stare bene, basta ridurre drasticamente il consumo delle carni rosse e la salute è garantita. Va da sé che i cibi citati non vanno mangiati tutti insieme, ma usati con equilibrio all’interno di quella che viene chiamata la “dieta mediterranea”, depurata dai grassi in eccesso, soprattutto quelli di origine animale.