Pesante sconfitta a Cardiff contro un Real Madrid stellare. È la 7a sconfitta in finale, ma la Juventus riparte per un nuovo assalto
Il lieto fine non è arrivato. La “Vecchia Signora” chiude la stagione con la doppietta scudetto e Coppa Italia, il triplete è sfumato con la finale di Champions persa a Cardiff contro un Real Madrid sontuoso. Il titolo in Europa era il primo obiettivo, ma la Juventus non è capace di vincere le grandi sfide, ancora una volta l’avversario in finale si è dimostrato più forte. Da quando la competizione si chiama Champions League, i bianconeri hanno conquistato 6 volte la finale e dal 1996 (ultimo titolo) ne hanno perso 5 consecutive, 7 in tutto della loro storia. Un record negativo nel torneo per club più ambito, al quale si rifiuterebbe volentieri e se il record riguarda le finali, allora la vicenda è più amara, un’etichetta di perdente, che forse sa di maledizione e per la Juventus sta diventando un’ossessione. “Non ci arrendiamo. Dobbiamo tornare in finale e poi vincerla”. Massimiliano Allegri sposta l’attenzione già al futuro e non sarà facile, ma la Juventus è obbligata a crederci per scrollarsi di dosso la dannazione e alzare al cielo ciò che più desidera.
A Cardiff sembrava essere l’epilogo finale giusto dopo le convincenti gare contro il Barcellona e il Monaco. La Juventus credeva di avere più consapevolezza dei propri mezzi, le credenziali per completare il triplete, di essere più matura rispetto a due anni fa a Berlino contro il Barcellona di Messi, Neymar e Suarez e di potersela giocare alla pari con il Real Madrid di Zidane, detentore del trofeo. È stata una mera illusione, durata solo un tempo, poi è finita peggio che a Berlino. I quatto gol subiti dalla difesa più forte del torneo sono emblematici per la superiorità in tutto dimostrata dall’avversario. Questa sconfitta fa più male, perché in pochi se la aspettavano così schiacciante. Quando il Real ha alzato il ritmo, si è preso la partita, ha annichilito la Juventus che ha ceduto mentalmente e fisicamente. Con Cristiano Ronaldo, che fa sempre la differenza, con un cinismo e una freddezza sotto porta come pochi attaccanti al mondo possiedono, e una prestazione di alto livello di tutti i suoi campioni, i “Blancos” hanno alzato il suo dodicesimo trofeo tra Coppa dei Campioni e Champions League (tre negli ultimi quattro anni) dimostrando di essere una squadra di un’altra categoria, di un altro pianeta e non inferiore al Barcellona di Guardolia e Messi. È questa è stata anche la sfortuna della Juventus di avere affrontato due squadre di altissimo livello.
Alla Juventus resta una grande stagione in Italia e il compito di archiviare subito lo sconforto patito a Cardiff e di pianificare la prossima stagione, potenziando la squadra, già forte, ma alla quale manca l’ultimo salto di qualità per conquistare questa “maledetta” Champions League. La società s’impegnerà sul mercato già dalla prossima stagione per raggiungere l’obiettivo dichiarato da anni. Dovrà potenziarsi sicuramente in tutti i reparti, anche in panchina. La difesa dello zoccolo duro (Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini) è stato un mezzo disastro nella gara decisiva e bisogna rivoluzionarla subito, andando alla ricerca di difensori esperti. Succedere a loro, innanzitutto a Buffon, non sarà un processo facile. La società agirà anche sul centrocampo e l’attacco, dove sono mancati i giocatori di peso (Pjanic non pervenuto) e Dybala è stato schiacciato dalla responsabilità, ma la Juventus può tranquillamente puntare su lui. Higuain con l’ennesima delusione in una finale, avrebbe bisogno di una spalla, un attaccante di alto livello. Resta l’enigma allenatore. Allegri ha le sue colpe nella sconfitta, la squadra nell’atto finale è implosa fisicamente e mentalmente, perché non è riuscito a tenerla sulle corde. Ma anche se avesse cambiato qualcosa in corsa, un cambio di modulo, probabilmente sarebbe servito a poco. Dopo tre anni di successi in Italia e due finali Champions, Allegri potrebbe accettare una nuova sfida, sempre che non sia del parere di non avere terminato il suo lavoro alla Juventus, il quale deve culminare nella conquista della Champions League. Un peso enorme, un’ossessione che richiederà più di una stagione per scacciare i fantasmi, poiché le avversarie in Europa, oltre al Real e al Barcellona, tendono a potenziarsi pesantemente sul mercato e sarà difficile per la Juventus portare a Torino i campioni che facciano la differenza.
G.S.
foto: Ansa