I botti di capodanno sono un classico, così come il ballo del trenino subito dopo la mezzanotte, il brindisi con le bollicine, le lenticchie col cotechino, tutto se usato con moderazione e senza mai strafare, altrimenti si rischia…
Purtroppo, però, scoppi e sciocchi fanno un’accoppiata non vincente ma avvilente, soprattutto come il caso italiano del deputato di FdI che brioso si è presentato ad una festa con la pistola in mano da cui è partito un colpo che ha ferito un altro invitato. Poteva andare peggio, il maldestro tiratore del partito di maggioranza di governo italiano potrebbe essere accusato di lesioni colpose, accensioni pericolose e omessa custodia di armi, nel frattempo si avvale dell’immunità parlamentare per evitare maggiori complicazioni. Poteva andare peggio, lo ripetiamo perché c’è chi per festeggiare il nuovo anno col botto ci ha anche fatto scappare il morto, come è capitato all’imprenditore di Afragola che, credendo di aver acquistato una pistola scarica (probabilmente rubata), per festeggiare il 2024 ha sparato e ucciso la zia 45enne.
Purtroppo anche in Svizzera i festeggiamenti sono sfociati nel delirio in maniera particolare dovuto all’uso spropositato dei fuochi d’artificio. Nel Canton Lucerna un 46enne armeggiando un marchingegno per lanciare razzi ed è morto sul colpo. Ad Argovia un 41enne si è ferito gravemente alla testa mentre accendeva un fuoco pirotecnico, nel cantone di Zurigo due adolescenti di 16 anni si sono feriti gravemente uno alla testa e l’altro alle mani sempre utilizzando i botti di capodanno.
I fuochi d’artificio però sono una componente importante per i festeggiamenti del nuovo anno, una tradizione che ormai non manca mai in nessuna città in festa. Nello stesso momento, però, in altre parti del mondo, i cieli notturni si sono illuminati di scintille, i botti sono stati assordanti di un’altra intensità, di diversa natura e i morti e i feriti sono ben più di uno. In Russia, in Ucraina, come tra Israele e Gaza i festeggiamenti non hanno preso il posto delle guerre e anzi alle dichiarazioni di pace e rinascita che hanno rivolto tutti i potenti del mondo, hanno fatto riscontro le minacce dei potenti coinvolti nei conflitti, come il governo israeliano che ha avvertito che la guerra continuerà “per tutto il 2024”. Alla minaccia di Putin di intensificare ancora di più gli attacchi su Kiev, c’è la risposta di Zelensky che promette nel 2024 di devastare le forze russe. La pace rimane nelle parole e nelle intenzioni di chi non è in guerra ma i rischi di un maggiore coinvolgimento mondiale aumentano.
Come il 2023 è andato via coi “botti” ai quali siamo abituati, c’è stato chi è andato via con stile, non col botto ma con un colpo di scena vero e proprio. È stato Alain Berset, il consigliere federale che ha salutato il Governo svizzero dopo 12 anni e lo ha fatto con un video, affidato ai social, in cui indossa il suo celebre cappello nero e si incammina dando le spalle allo spettatore uscendo di scena in modo clamoroso con un salto che unisce le gambe di lato, sullo stile dell’attore comico Charlie Chaplin, salutando gli svizzeri con le scritte «Au revoir. Addio. Arrivederci». In una intervista Berset spiega che tra i suoi propositi del nuovo anno ci sarà «ascoltare più musica, rivedere finalmente più amici, andare al cinema, leggere libri, forse sciare di nuovo» e rassicura «Non preoccupatevi, non mi annoierò», lui non di sicuro, ma noi senza queste sue trovate rischiamo di annoiarci molto!
Redazione La Pagina