Ok dal Consiglio dei ministri. Renzi, 100mila assunti a fine percorso
Classi pollaio e supplenti saranno solo un ricordo. E i centomila precari della scuola verranno assunti, sì, ma “a fine percorso”. Parola del presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine del consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge. L’assunzione dei centomila precari (per la precisione 100.701, con un potenziamento del 9,8% del corpo insegnanti, come ha spiegato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini) “viene – ha detto Renzi – alla fine di questo percorso, non è l’inizio di questo percorso. Questa è la foto della scuola che immaginiamo”. “Abbiamo la necessità – ha aggiunto – di sanare una clamorosa ferita di venti anni di promesse non mantenute nei confronti del corpo docente, si è consentito agli insegnanti di acquisire il titolo abilitativo e poi non si è detto a costoro che potevano entrare in cattedra. Si è formata una generazione di insegnanti precari”. Renzi ha poi precisato: “Se sei dentro le graduatorie di esaurimento, hai acquisito un titolo per essere assunto, se sei dentro una graduatoria di istituto no, devi fare un concorso”. Ma “tutto questo dipenderà da quando il parlamento licenzierà questa legge in modo definitivo”.
Il premier si è mostrato comunque sicuro che “il Parlamento riuscirà in un modo o nell’altro a dare il via libera alla riforma in tempo per il nuovo anno scolastico”, ed ha lanciato un appello perché i tempi siano brevi, sottolineando che il governo “ha fatto un grandissimo lavoro sulla scuola, il più importante fatto dal Cdm”. Dalle assunzioni dei precari della scuola vengono esclusi, per ora, i 23mila insegnanti delle materne, ha spiegato: “Fare questo tipo di assunzioni senza avere chiarito con i comuni la strategia sarebbe un controsenso. Manteniamo l’impegno ad assumere queste 23mila persone, ma le inseriamo dentro un ragionamento più ampio”. Tra le novità del ddl, non sono stati tolti gli scatti di anzianità ed è stato aggiunto un aumento sul merito. “Sarà scelta del preside se dare i soldi al team, o chi combatte dispersione scolastica o altro, spetterà alle singole realtà scolastiche. Per questo saranno 200 mln da 2016”, ha aggiunto Renzi annunciando l’arrivo dello school bonus. Soddisfatto per il “buon clima” nella “lunga” riunione del Governo, il premier si è rivolto per prima cosa al Parlamento a cui “ora passa la palla” con l’auspicio che “si lavori con il senso dell’urgenza” per un iter che si concluda “abbastanza rapidamente”. “Mai più classi pollaio e basta supplenti”, ha dichiarato. “Non ci sarà più il meccanismo di prima, ma un organico funzionale”, ha aggiunto Renzi. Con la riforma della scuola, poi, gli insegnanti avranno “500 euro l’anno” da usare per “spese culturali”. Si tratta di “500 euro che potranno essere spesi per spese di natura culturale: il libro per approfondire, o per andare a teatro, o in un audiovisivo, o un investimento su un concerto. Anche questo è cultura”. “Ciascun insegnante – ha commentato – avrà una cifra, 50 euro al mese, una piccola cifra, mi rendo conto, ma è un grande messaggio che diamo. Dobbiamo smettere di pensare agli insegnanti come delle persone che sono all’ultimo grado della scala sociale”.
Il varo del ddl sulla scuola in cdm, segna “una giornata storica, cambia il modello di istruzione”, lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, lanciando anche un appello: “Il Parlamento sostenga il cambiamento con approvazione rapida”. Una scuola “più dinamica, autonoma per davvero, aperta al territorio e al futuro, dotata di risorse (umane e finanziarie) che consentano a presidi e insegnanti di scrivere il loro Piano dell’offerta formativa”: è quella – ha sottolineato il Miur – delineata dal disegno di legge La Buona Scuola che ha avuto il via libera in Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
Aska