In rimonta al Galles riesce l’impresa di estromettere dall’Europeo il Belgio, una delle favorite della vigilia e in semifinale sfiderà il Portogallo. La nazionale di Coleman è stata fredda e cinica nello sfruttare le poche occasioni da gol create. Il Belgio si era illuso, anche troppo, sullo splendido gol da 30 metri di Naiggolan. Dopo il vantaggio, i belgi hanno agito con passività e si sono adagiati sul loro talento, pensando che la gara fosse tutta in discesa. Amnesie che hanno motivato il Galles, che ha preso coraggio in fase offensiva e ha messo in difficoltà la disastrosa difesa belga, rivoluzionata da Wilmots per l’infortunio di Vertonghen e la squalifica di Vermaelen. Sarà il reparto che condannerà il Belgio. I gallesi non hanno perdonato gli errori difensivi belgi e al 30’ il capitano Williams colpisce di testa su corner e pareggia, al 55’ Robson-Kanu irride i centrali Alderweireld e Denayer e ribalta il risultato, all’85’ il subentrato Vokes chiude i conti su contropiede colpendo solissimo di testa su cross di Gunter.
Oltre alle tre reti, il Galles ha difeso con il cuore e con (troppo) agonismo, quattro gli ammoniti. La difesa a cinque si difende con abnegazione, tenacia e sacrificio, i centrocampisti Allen, Ramsey e Ledley lottano con grinta su ogni pallone e per ogni centimetro. In attacco due sconosciuti sempre in agguato che sanno segnare, che sia Robson-Kanu o Vokes, autori delle reti decisive. Poi a tutto campo si muove la stella, quel Bale capace di decidere da solo le partite. In semifinale mancheranno alcuni giocatori per squalifica, ma il Portogallo è avvisato di tenere alta la concentrazione. Del Belgio resta il grande talento dei suoi giovani campioni e l’occasione sprecata di vincere un grande torneo. La nazionale di Wilmots ha peccato di presunzione in alcune fasi e ora lascia l’Europeo a testa bassa. Con un’età media di 24 anni e 242 giorni, il Belgio è sceso in campo con l’undici titolare più giovane della storia degli Europei e questa inesperienza l’ha pagata a caro prezzo. A tratti la squadra ha agito scoordinata e confusa, rintuzzandosi in dieci dietro la palla e dimenticandosi di fare quello che sanno esprimere: lanciare veloci manovre d’attacco. La tattica di Wilmots non ha funzionato e se in futuro sarà lui a guidare questa generazione di talenti ancora immatura, non è dato per certo.
Galles (4-4-2)– Hennessey; Chester, Ashley Williams, Davies; Allen, Ledley (78’ King); Taylor, Ramsey (90’ Collins), Bale, Gunter; Robson-Kanu (80’ Vokes).
Belgio (4-2-3-1): Courtois; Meunier, Alderweireld, Denayer, Jordan Lukaku (75’ Mertens); Witsel, Nainggolan; Carrasco
(46’ Fellaini), De Bruyne, Hazard; Romelu Lukaku (83’ Batshuayi).
Reti: 13’ Nainggolan, 30’ Williams, 55’ Robson-Kanu, 86‘ Vokes
Ammoniti: Davies, Chester, Gunter, Fellaini, Ramsey, Alderweireld
Arbitro: Skomina (SLO)
Stade Pierre Mauroy – Lille, Spettatori 49.800