Lucia Annibali: “La mia è una storia di speranza, un messaggio per tutti”
“Questa parte processuale è finalmente finita. Era un peso rimasto sospeso”, ha detto ai giornalisti assiepati davanti alla Cassazione, Lucia Annibali, mentre è uscita dal palazzo della Cassazione, dopo la lettura della sentenza definitiva che vede la condanna per l’ex-fidanzato Varani e i due delinquenti, per averla sfregiata con l’acido – “è una giornata di svolta, dal passato al futuro. Ora vorrei reinserirmi nella società come una donna normale”.
Lucia Annibali, allora 36enne, avvocato, era stata aggredita la sera del 16 aprile 2013 da due delinquenti cittadini albanese assoldati dall’ex-fidanzato di Annibali, Luca Varani, di spruzzare dell’acido sul viso della bella donna, così da sfigurarla completamente.
Secondo Askanews è stata confermata la condanna a 20 anni inflitta in primo e secondo grado per stalking, lesioni gravissime e tentato omicidio. Respinto il ricorso dell’uomo anche nella parte in cui chiedeva che decadesse nei suo confronti l’accusa di tentato omicidio per aver manomesso l’impianto gas nella cucina di Lucia Annibali, preludio alla successiva aggressione. Respinti anche i ricorsi contro la sentenza della corte di appello di Ancona da parte di Altistin Precetaj e Rubin Talaban, gli autori materiali mandati da Varani a sfigurare Lucia Annibali per i quali passano in giudicato le condanne a 12 anni ciascuno.
“Non nascondiamo la polvere sotto al tappeto. Sappiamo che quello che è successo è grave. Ma Varani vuole pagare per quello che ha fatto non per quello che gli viene attribuito”. Lo ha detto, secondo Ansa, entrando in Cassazione l’avvocato Roberto Brunelli, che difende Varani. “La mia è una storia di speranza, un messaggio per tutti. Voglio mandare un abbraccio ai ragazzi di Milano, ustionati come me”, ha detto Annibali ribadendo anche il senso profondo della scelta che in questi anni l’ha portata a non nascondere il suo viso, la sua storia fino a farli diventare un simbolo. Si è detta emozionata, ha ringraziato i carabinieri e la procura, pensando e parlando a chi è passato attraverso la sua stessa atroce esperienza.
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foto: Ansa