Il museo Vindonissa a Brugg presenta la nuova esposizione speciale «Überall zu Hause und doch fremd – Römer unterwegs», (ital. – Sentirsi dappertutto a casa propria e nello stesso stranieri – i romani in viaggio), fa vedere i destini di persone in un paese straniero durante l’epoca romana, con riferimento al presente. Anche ai tempi dei romani esistevano persone che lasciavano la patria per andare a vivere all’estero. Ma cosa significava, nell’imperium romanum, vivere all’estero? Per la prima volta ora c’è un’esposizione che dà risposte a questa domanda. Ciò è stato possibile grazie alla cooperazione internazionale con il museo archeologico Baden-Württemberg di Costanza e i parchi archeologici a Carnuntum e Xanten. Nelle nostre zone i romani (cives romani) si distinguevano nel settore militare e in quello amministrativo. Erano reclutati come legionari da tutto l’impero. Per i cittadini romani era normale cambiare casa e posto su comando. Si, erano a casa dappertutto, ma agli occhi dei cittadini residenti erano lo stesso stranieri. Per chi non era in possesso di quel diritto civico, la situazione era difficile, anche perché era straniero anche nel senso legale. Questo status si rispecchia bene nei rinvenimenti esposti. L’ esposizione sorprende con un’attrezzatura moderna: targhe dell’autostrada, sul retro carte, con vetrine, che danno un senso di mobilità. Nel locale sono distribuiti torri di valigie che aumentano quest’impressione e portano così al centro dell’attenzione gli oggetti esposti come testimoni dell’antica mobilità. Inoltre, insieme al punto d’appoggio Integrazione Aargovia l’esposizione offre „Fremde Blicke – vom Weggehen und Ankommen“ (ital. Sguardi estranei – Andare via e arrivare), dove un gruppo di ben dieci persone di lontana emigrazione si lasciano educare come mediatori del museo. Nell’esposizione „Sguardi estranei“ non si tratta solo della visuale al passato, ai tempi dei romani, ma anche di cosa significa oggi essere straniero o sentirsi a casa. Le persone che fanno da guida raccontano le loro storie e invitano al dialogo. Il 18 e il 19 febbraio, ogni ora e in ben dieci lingue diverse, rivivrà la multiculturalità dell’impero romano.
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