Questo fine d’anno non è dei più piacevoli per Ginevra ! Ora che sto scrivendo queste righe, non sappiamo se il nostro cantone disporrà di uno stanziamento nel 2016. D’altro canto, il Consiglio di Stato deve affrontare l’atteggiamento intransigente di certi rappresentanti dei funzionari che rifiutano qualsiasi discussione sulle necessarie misure economiche. Speriamo che lo spirito natalizio calmi quello dei ginevrini !
L’autunno 2015 è stato pieno di eventi e di risvolti a Ginevra. Non è una sorpresa per me: quando quasi due anni fa presi l’incarico di consigliere di stato, sapevo perfettamente che il mio incarico sarebbe stato difficile ed esigente e che avrei dovuto affrontare delle sfide importanti e complesse assieme ai miei colleghi del governo. Non sono stato eletto per navigare sulle acque calme del lago: sono pronto ad affrontare la tempesta!
Per capire le tensioni dell’autunno, bisogna risalire a inizi estate, quando gli andamenti dell’economia svizzera e ginevrina si sono deteriorati troppo bruscamente. Abbiamo allora costatato un deterioramento della situazione economica molto più grave del previsto. Le previsioni delle entrate per il 2015 e il 2016 sono in ribasso e l’equilibrio delle nostre finanze pubbliche è minacciato. Purtroppo quest’evoluzione negativa è causata da fattori esterni sui quali non disponiamo di mezzi necessari per agire. Principalmente si tratta di effetti ritardati dei prezzi elevati del franco svizzero e della debolezza della congiuntura internazionale.
Assieme al Consiglio di Stato, ho annunciato un piano di azione immediato, con misure che permettano di controllare meglio le spese fatte questi ultimi mesi del 2015. Successivamente abbiamo presentato il nostro progetto di stanziamento per il 2016. Progetto difficile da realizzare con un rallentamento delle previsioni dei redditi. In definitiva, esso prevede un equilibrio fragile, grazie ad un grosso lavoro per contenere le spese, e senza deteriorare le prestazioni pubbliche. Questo stanziamento è oggi contestato da una parte dei deputati del Gran Consiglio. Mi impegno solennemente coi miei colleghi perché il nostro cantone possa disporre di uno stanziamento ed assicurare in questo modo il buon funzionamento delle istituzioni in un ambito legale coerente.
Uno sforzo indispensabile per il futuro di Ginevra
Il Consiglio di Stato è tuttavia cosciente che questi sforzi non sono sufficienti ad assicurare l’equilibrio finanziario negli anni futuri. Di fronte alle mediocri prospettive congiunturali, abbiamo quindi fissato un obbiettivo di diminuzione delle spese dello Stato per una cifra totale di circa 200 milioni entro la fine del 2018. Se, infatti, non prendiamo in tempo delle misure energiche ben ponderate, perdiamo il controllo del nostro debito e saremo obbligati a sopprimere delle prestazioni alla popolazione e non potremo investire dove necessario, come per esempio per il rinnovo delle strutture scolastiche.
Io credo che una grande maggioranza dei ginevrini possa capire la logica di questi sforzi economici. Specialmente coloro che provengono dai paesi del sud europeo, che han dovuto prendere misure ancora più gravi ! Tuttavia l’annuncio del nostro obiettivo ha provocato forti tensioni con una parte della funzione pubblica e comportato un periodo di scioperi e manifestazioni. Capiamo le preoccupazioni dei funzionari. Abbiamo ripetuto più volte ai loro rappresentanti sindacali che vorremo discutere con loro sui mezzi per realizzare queste economie. Non abbiamo intenzione di praticare dei tagli ciechi e meccanici e vogliamo preservare le prestazioni necessarie per la popolazione.
Evitiamo il rischio di fratture!
Constato preoccupato l’incomprensione che una gran parte della popolazione esprime di fronte alla funzione pubblica. Molti cittadini, toccati dalla situazione economica fragile e preoccupati per il loro futuro, non capiscono il rifiuto di una parte dei rappresentanti dei funzionari di affrontare l’argomento dello sforzo che è loro richiesto. Soprattutto perché questo sforzo è ragionevole: contrariamente ad altri cantoni, noi non prevediamo di abbassare i salari nè di toccare le condizioni di pensione né licenziare del personale.
Un certo sentimento « anti-funzionario » risorge all’interno della nostra popolazione, con il rischio di sfociare in una frattura dannosa e durevole nella società ginevrina. Un dialogo costruttivo dev’essere quindi ristabilito, altrimenti rischiamo di essere obbligati a prendere misure ancora più dolorose.
Come tutta la Svizzera, anche Ginevra attraversa un periodo difficile e deve far fronte a numerose sfide. In un tale contesto dobbiamo prendere decisioni responsabili e coraggiose per il nostro futuro e quello dei nostri bambini. È dunque giunto chiaramente il tempo d’unire i nostri sforzi per il bene di tutto il cantone. Se prendiamo le buone decisioni sono convinto che riusciremo ad affrontare questo periodo delicato perché Ginevra ha dei mezzi potenti che le permettono di conservare una buona qualità di vita per i suoi abitanti.
Natale s’avvicina e non vorrei chiudere questo messaggio con un tono negativo. Penso a questa citazione del Maresciallo Ferdinand Foch : « Non ditemi che questo problema è difficile. Se non fosse difficile non sarebbe un problema. » Condivido il suo pensiero e auguro un buon anno 2016 a tutti i lettori de “La Notizia di Ginevra” e de “La Pagina”!
Di Serge Dal Busco, consigliere di Stato incaricato del dipartimento delle finanze del Cantone di Ginevra