Un consiglio di chef Teutonico per risparmiare sulla bolletta: Come preparare il petto di pollo in lavastoviglie “Involtini di pollo. Fette non troppo spesse, mi raccomando, 8 per 4 persone. Dentro ci possiamo mettere prosciutto, un pomodoro, un po’ di peperoni e spezie e del rosmarino. Poi olio, sale e pepe. Inseriamo tutto in quattro buste sottovuoto resistenti al calore, le battiamo con il batticarne e le mettiamo in lavastoviglie”. Altri consigli, da parte degli esecutivi o in seguito DPCM, renderanno più caldo il periodo invernale. Prima della mia narrativa energetica-geopolitica, getto una fugace occhiata alle vicende politiche nostrane. Come spiegare i voti che più hanno stupito in negativo? Quelli regalati a Renzi e Calenda e della loro agenda Draghi, dei 5Stelle che hanno avuto consenso al sud con la retorica del reddito di cittadinanza e ora improvvisamente si scoprono pacifisti? Grande soddisfazione, quelli non dati a Di Maio e, a un centrosinistra dichiaratamente atlantista e guerrafondaio. Qualcuno spieghi il ruolo dei senatori a vita, Segre, Monti, Cattaneo, Piano, Rubbia e Liliana Segre, e il sempreverde Giorgio Napolitano. Farebbero da ago di bilancio per fare passare leggi poco chiare, oltre alla pensione dorata? Desta curiosità l’opposizione seria ma “dura” pronunciata da Letta e 5S, che condividono la stessa agenda del nuovo governo. La Meloni, che dopo avere subito un tale bagno neoliberista e mediatico, formerà un governo in cui molti dei quadri si sono formati nei variegati ambiti neofascisti, non dovrebbe preoccupare i vertici. Intanto il ministro della transazione ecologica o del termostato è riservato di diritto a Cingolani che con la sua politica e il Pnrr, che è poi quella dell’Unione europea nel suo insieme, non sono la soluzione quanto piuttosto uno dei problemi. Il futuro Premier trasformista dichiarava nel 2014 “giusto che sul futuro della Crimea si esprima il popolo con un referendum”, oggi dopo la vittoria elettorale annuncia: “Annessioni Russia non hanno valore. Putin è una minaccia”. Il commissario Draghi nella conferenza stampa di commiato ha recintato nero su bianco il campo di azione del nuovo governo: Lealtà alla Ue e alla Nato e nessuno scostamento. In questo Draghi-bis Moody’s avverte: «Probabilmente declasseremo i rating dell’Italia se dovessimo vedere un significativo indebolimento delle prospettive di crescita di medio termine del Paese, a causa della mancata attuazione delle riforme a favore della crescita, comprese quelle delineate dal Pnrr».Il nuovo governo Dragoni ha chiaro quale sarà la gabbia in cui sarà costretto a muoversi, e quali siano le riforme a favore della crescita? Dalla mia sfera di cristallo vedo, che il nuovo governo proseguirà l’azione di smantellamento delle risicate garanzie promosse dal governo Conte1. Reddito di Cittadinanza e parziale modifica della Legge Fornero, che tornerà a tutti gli effetti in vigore dal primo gennaio prossimo, oltre all’ennesima ondata di liberalizzazioni relative a ciò che rimane. Per distrarci, i “pacifisti” Letta e Conte promuovono delle manifestazioni per la pace pro-Ucraina, facendo a gara sui tempi. Il segretario Dem attuerà “sit-in” davanti all’ambasciata russa di Roma, dimenticando il voto dato sui decreti sull’invio di armi, sanzioni e di miliardi di soldi pubblici all’Ucraina (ridotta a carne da cannone). Il tutto senza un’autocritica dei danni provocati e delle responsabilità che il PD e le opposizioni hanno avuto e ancora perseguitano nella disastrosa gestione della pandemia. Sono loro i nemici dello stato e della democrazia, aumentando sempre il rischio di un conflitto europeo, conflitti sociali e aumentando la dipendenza europea dagli USA sul piano energetico, economico e militare. Nient’altro che servile resilienza cari Paperini, ma l’impoverimento crescente dei singoli, sveglierà molte coscienze, e Letta e i suoi compagni di merenda dovranno trovarsi un posto sicuro magari nel West Star”, (bunker antiatomico più grande d’Italia), e fare un sit-in di penitenza per non essere linciati. Chiusa la parentesi sui camerieri di Bruxelles-Washington, segue il discorso sulla crisi energetica e dei suoi beneficiari, in questa proxy war innescata dai Neocon con sede a Washington.
I beneficiari Durante i lockdown vi è stato un crollo dei prezzi delle materie prime e poi, una loro carenza seguita da una rapida risalita appena la produzione è ripresa, dando via libera alle speculazioni. Sul fronte belligerante, ora che la Russia ha deciso di combattere senza guantoni, molti non resteranno più ad ‘attendere dall’altra parte del fiume. Blackrock l’FMI e le istituzioni bancarie di stampo atlantiste, dando in delega ai governi EU, usano strumenti fiscali e tariffari, insieme all’indebitamento per trasferire altra ricchezza verso la finanza, per cui le bollette e la probabile patrimoniale sono l’arma. La guerra, il rincaro bollette e l’inflazione unite all’alleanza atlantista-europeista sono l’alibi e noi il target. Il prezzo a lungo termine, saranno le nostre casette e infine i risparmiucci. Fino al 26 settembre 2022, i rifornimenti di gas dell’Unione arrivavano principalmente dalla Russia, tramite il gasdotto Brotherhood, che attraversa l’Ucraina. Vi è poi il gasdotto Nord Stream, nonché il Turkish Stream cui non può essere effettuata la manutenzione a causa delle sanzioni adottate dalla Unione Europea. Infine, Il Nordstream2 (bloccato come un’arma geopolitica), che dalla Russia attraverso il Mar Baltico fornirebbe l’Europa. Sull’attentato ai Nordstream, i sospettati (vedi link) sono noti. Di fatto, il razionamento e un’impennata dei prezzi di cui l’uno incentiva l’altro, obbligano l’Europa e per “nostra” volontà politica a condurre una transizione energetica forzata. Con la narrativa distorta che i russi bloccano ogni fornitura, il bastone armato dei Neocon (la Nato), metterà l’Europa davanti a scelte energetiche immediate. Intanto il Ministero della verità ipotizza attacchi futuri da parte dei russi con armi nucleari tattiche, ad Internet o altri gasdotti. Io analizzo il sabotaggio, come atto di guerra contro Germania, Olanda, e Francia, che sono i principali finanziatori dei gasdotti insieme alla Russia. L’unico modo in cui la Germania può ripristinare gli scambi con la Russia è ritirarsi dalla NATO, rendendosi conto di esserne la principale vittima. Il giorno dopo l’attentato ai Nordstream, è stato inaugurato, un nuovo gasdotto con terminali in Polonia “Baltic Pipe”. Domanda: voi quando volete chiudere il gas a casa, fate esplodere il tubo o girate il rubinetto? Se non si registrano carenze di gas, anzi gli indici di stoccaggi in Europa superano di media il 90%, perché salgono i prezzi? I fatti dicono, che gli stati vassalli di Washington obbligati ad ‘imporre le sanzioni alla Russia, e dal via libera della UE di speculare sul gas e di invadere i mercati europei con il GNL, sono le vittime principali di questo mostruoso piano premeditato. I maggiori beneficiari sono le numerose aziende distributrici statali, e aziende come Chevron, ExxonMobil e Shell, insieme alle centinaia di appaltatori di perforazione e spedizione che lavorano con loro, che vogliono aumentare massicciamente le esportazioni verso un’Europa opportunamente affamata di gas. Indovinate chi abbiamo tra gli azionisti di Golar LNG (il rigassificatore da piazzare nel porto di Piombino)? L’onnipresente fondo BlackRock, già azionariato della Pfizer, che ne possiede il 4,1 per cento delle azioni, e figura come maggiore azionista di molte delle principali aziende statunitensi che esportano gas liquefatto, come Cheniere Energy, Tellurian e Sempra. Insieme alla Borsa di Amsterdam anche quella di Chicago è sotto il controllo di un’unica istituzione finanziaria privata, l’Intercontinental Exchange (ICE), i cui azionisti sono ancora Vanguard Group, Blackrock e Morgan Stanley. Non poteva mancare ENI che ha aumentato i profitti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso del 600%. ENI compra a basso costo dai Russi e rivende a prezzi da 10 a 15 volte più alti agli italiani, con la protezione e benestare del governo che ne è il maggior azionista. Gli extra profitti in forma di dividendi vengono distribuiti agli azionisti tra cui i soliti noti fondi di investimento. Insomma, una banda di parassiti che lucra sulle disgrazie del proprio popolo. Salvatore Carollo (ex dirigente Eni), alla domanda sul rapporto tra guerra in Ucraina e prezzo del gas afferma: “fondamentalmente nessun rapporto con la guerra perché non c’è stato un solo metro cubo di gas che è mancato. La stessa quantità allo stesso prezzo. L’unico luogo dove il prezzo è cambiato (attualmente si registra un aumento di più di 15 volte) è stato alla borsa di Amsterdam che però abbiamo deciso noi di usare come riferimento per la vendita di gas al consumatore italiano”. Perché lo Stato che è anche esso azionista dell’ENI, non verifica i guadagni e chiede più trasparenza, invece di chiedere ai cittadini altri sacrifici? Ci dica la Meloni cosa intende fare dei ricchi dividendi che incasserà lo stato. L’Olanda sta facendo una valanga di soldi, grazie all’impatto positivo del mercato di riferimento europeo sul prezzo del gas (Ttf), ed è contraria ad ‘un tetto ai prezzi. La Finlandia intanto ha deciso di chiudere qualsiasi tipo di importazione di gas russo e per sopperire al suo fabbisogno sta comprando GNL dall’Olanda, che lo importa dalla Russia. La Norvegia ora primo fornitore di gas alla Ue, in sette mesi ha fatto 60 miliardi di ricavi, con un surplus del 300%. Come nelle favole che ci raccontano i non eletti di Bruxelles, non è proprio l’esempio più onorevole di solidarietà europea. I fatti dicono che i Neocon hanno ottenuto molto, dall’operazione Ucraina. Rilancio NATO in grande stile, Finlandia e Svezia nuovi futuri membri, cattura egemonica dell’Europa totale ed irreversibile almeno per qualche anno, vendita armi e shale Oil. I signori della globalizzazione che si stringono intorno all’Ucraina, gestiscono la produzione e la vendita del grano ucraino, forniscono anche le sementi, colonizzando il paese non solo geneticamente. Il resto sarà preso dopo la guerra. Basta spostare la tendina del mainstream che offusca ciò che tento di raccontare, scoprendo l’immagine gentile di un mondo senza cuore e senza anima, che parla per slogan, educando al semplicismo fascista.
Proposte ridicole, dal consiglio di riscaldarsi un po’ meno a qualche contributo per coprire parzialmente l’aumento del prezzo del gas o dell’energia elettrica. Altra farsa, di mettere un tetto ai prezzi, sapendo che i prezzi non li stabilisce più la UE. Putin avverte: “Chi mette il price cap resta tagliato fuori”. In Italia abbiamo l’Arera che costituisce l’attuale autorità vigente per quanto riguarda l’intero settore di riferimento. Sono i singoli stati ad ‘acquistare il metano al di fuori dei contratti siglati con la Russia, e in particolare dove è presente la sede l’Intercontinental Exchange (ICE), che gestisce lo scambio dei contratti del gas all’interno del TTF, e funge da hub per l’Europa. Mentre i governi e la UE discutono sul da fare, i sovrapprofitti dei falchi sopra menzionati aumentano ogni giorno, confermando che la sovranità sta nei mercati, non più nel popolo o dei loro rappresentanti.
Eppure, basterebbe:
- Revocare le sanzioni alla Russia e fare un accordo pluriennale per la fornitura del gas
- Fare accordi di fornitura del gas esterni alla borsa speculativa di Amsterdam
- Tassare al 90% i sovrapprofitti fatti dalle aziende del settore in questi mesi
- Una transizione ecologica dell’economia fondata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul risparmio energetico programmato e non imposto
Nessun stato UE propone queste soluzioni, mentre tutte le Authority tacciono. A parte la Serbia, che a sua volta è fortemente sanzionata dalla UE, siamo tutti sotto estorsione praticata da queste organizzazioni criminali e dispotiche che si fanno chiamare EU, NATO, FMI o Blackrock.
Qual è la minaccia più grande per noi resilienti? il riscaldamento globale, la guerra nucleare, la crisi economica, i lockdown energetici o pandemici? La guerra ucraina è fuori controllo, e pensare di destinare congrui fondi alla guerra mentre qui imperversa freddo e disoccupazione, va oltre il realistico. A lungo temine, quella più probabile è la crisi climatica, cui sono molto impegnati i signori del denaro, a trasformare questa emergenza, in guadagni colossali. Del pianeta a loro interessa poco anzi affatto. Per loro, vi sarà sempre un luogo sul pianeta con abbondante cibo, acqua e comodità di ogni genere e che li terrà al sicuro. Non illudiamoci sul ruolo del tutto mistificatorio dei movimenti ecologisti e dei Friday for Future, recite organizzate dagli stessi signori del denaro per imbonire soprattutto i giovani. Sfruttando l’Armageddon, ossia un collasso ambientale o gravi disordini sociali o un’esplosione nucleare o magari un virus inarrestabile. Coloro che hanno portato avanti questa folle agenda, vogliono semplicemente salvare la pelle nel “giorno del giudizio” e fuggire dal resto della plebe. Sarà la forza incontrovertibile degli eventi che ci renderà più coscienti, uniti e meno resilienti? Londra “Don’t pay UK” fa da apripista, e noi che si fa? Pratichiamo la disobbedienza civile nei confronti di questa maggioranza politica incolta, prepotente, arrogante, parassitaria e di stampo autoritario. Andiamo a scuola di disobbedienza da Goffredo Fofi, che nel suo saggio Elogio della disobbedienza civile spiega la differenza tra disobbedienza civile e nonviolenza? Quando i cittadini hanno il dovere di opporsi a uno Stato ingiusto e come possono farlo. Qualunque cosa si faccia, che sia culturale, sociale o politica, sapendo che le strade sono molteplici (“non esiste la via”, ammoniva Nietzsche) ma che la meta è una. Basta vigile attesa e tachipirina.
Mario Pluchino
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