Long Live McQueen. Le passerelle di New York rendono omaggio al “re” dell’alta moda britannica che si è tolto la vita lo scorso 11 febbraio: una modella con un cartellone tributo sfila per Betsey Johnson mentre Sacks Fifth Avenue gli dedica una vetrina listata a lutto.
Fashion Week a New York ha risentito della crisi e in un’atmosfera un po’ cupa i talent scout della moda sono partiti alla ricerca del nuovo.
Grande attesa c’è stata per il debutto di Reed Krakoff, dopo 10 anni passati come presidente e direttore creativo di Coach, l’unica casa a stelle e strisce di pelletterie di lusso. Krakoff, che ha scelto come uomo business Graziano de Boni, ex di Prada Usa, ha sfilato con la sua prima collezione che reinterpreta lo sportswear classico americano e prende a musa Patti Smith.
Anche molta Italia sulle passerelle di New York. Alberta Ferretti è tornata a New York per presentare la sua linea giovane Philosophy. “Basta con l’omologazione. Abbiamo sbagliato negli ultimi anni pensando che bastasse un accessorio, una bella borsa o una bella scarpa, a rendere elegante un paio di jeans, ora bisogna tornare a prestare attenzione all’abito”, ha detto la stilista che ha scelto per la sfilata l’atmosfera intima della showroom nella palazzina della 56esima strada del gruppo Aeffe.
Una collezione fatta di contrasti che fa colpo sulle dive di Hollywood come Drew Barrymore: i cappotti “corazza” di panno militare dal piglio severo, stretti con la cintura, colletti di popelin bianco lavorati a laser, rigidi come inamidati, che si aprono su abitini sensuali, semitrasparenti, superfemminili, romantici per una donna che affronta il mondo ma non vuole rinunciare alla poesia, alle emozioni.
È sempre Italia nelle palestrecampi da golf metropolitani di Chelsea Pier dove il marchio di piumini per eccellenza Moncler ha fatto un tuffo nel passato presentando capi da montagna ma indossabili anche in città – ha spiegato Remo Ruffini – realizzati con doppio tessuto che è allo stesso tempo traspirante e waterproof. La ricerca di materiali estremi è anche sulle passerelle di Calvin Klein Uomo.
La linea autunno-inverno 2010 disegnata da Italo Zucchelli è composta da 45 look con focus su texture esagerate, materiali tecnici utilizzati per abiti e soprabiti in tinte metalliche. Viene anche usato il mylar, la fibra di poliestere usata dai maratoneti per coprirsi dopo la gara: “Ho scelto tessuti belli ma senza costi eccessivi. Bisogna stare attenti al prezzo”, ha spiegato lo stilista.
Colori freddi, spacchi e scollature pronunciate per Luca Luca: “Ho deciso di affidarmi a principi scultorei e architettonici”, spiega Raul Melgoza, direttore creativo dal 2008 della casa di moda fondata da Luca Orlandi.