L’emergenza COVID è ancora tutta da superare, ma la vita dopo le ferie estive sembra essere tornata quasi alla normalità. Eppure si ricomincia a parlare di ospedalizzazioni in aumento: attualmente i pazienti Covid-19 occupano il 33,7% dei posti disponibili nei reparti di cure intense degli ospedali svizzeri e stando alle ultime cifre diramate dall’Ufficio federale dei sanità pubblica, il tasso d’occupazione globale è dell’80,30%. La Svizzera negli ultimi giorni si trova ad affrontare il difficile problema del rimpatrio di almeno 80 persone malate di COVID e che necessitano il ricovero.
Mentre in Italia entra in vigore l’obbligo di Green pass per bus, aerei e treni a lunga percorrenza, in Svizzera il Consiglio federale non ha preso alcuna decisione quanto all’introduzione del Certificato Covid, ma, si legge in una nota ufficiale, “se l’evoluzione epidemiologica lo richiederà, potrà però adottare in qualsiasi momento i provvedimenti necessari”.
Nel frattempo le scuole svizzere hanno ripreso a pieno regime e purtroppo dopo la prima settimana molte hanno accusato il colpo. Pare, infatti, che già dopo i primi giorni di scuola siano stati rilevati casi di COVID che hanno interessato diversi studenti dai 4 anni fino all’età delle scuole medie, tanto che diverse scuole hanno dovuto chiudere per quarantena. Secondo un rapporto, nel cantone di Berna almeno una classe elementare, una scuola superiore e una scuola materna sono state colpite e il Dipartimento bernese dell’educazione e della cultura ha confermato una crescita del numero di infezioni e che gli alunni sono in quarantena. Non è l’unico cantone, diversi cantoni svizzeri hanno evidenziato un numero crescente di casi dopo le vacanze estive, nonostante questo non tutti sono d’accordo ai test di massa anti-Covid nella scuola, primo fra tutti il presidente dell’Associazione svizzera dei direttori scolastici Thomas Minder. Tra le motivazioni esposte c’è il costo eccessivo “soprattutto perché con questo approccio difficilmente si trovano i casi nascosti”, afferma in un’intervista Minder opponendosi in questo modo alla richiesta espressa dal consigliere federale Alain Berset, che aveva a suo tempo invitato i cantoni a svolgere più test contro il coronavirus sugli allievi. “È paradossale – continua il presidente dell’Associazione svizzera dei direttori scolastici – che il Governo allenti in generale le misure di protezione e allo stesso tempo voglia rafforzare le misure nelle sedi scolastiche”. Non è però una novità che la variante Delta, già notoriamente più aggressiva delle altre, pare che colpisca maggiormente i più piccoli: gli esperti in Svizzera, infatti, da tempo hanno annunciato che questa variante si diffonde più rapidamente tra la popolazione non vaccinata, soprattutto tra i bambini di meno di 12 anni. I bambini più piccoli, dunque, potrebbero rientrare tra le categorie a rischio e quindi da preservare perché più fragili e anche inconsapevoli. I bambini non hanno scelte, né possono prendere decisioni sulla situazione che li sta colpendo in prima persona. Sono gli adulti che hanno sulle spalle la loro salute, il loro futuro. Le misure sanitarie in atto nelle scuole svizzere quali distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e ventilazione dei locali, sono ancora efficienti di fronte l’evoluzione della situazione? Sarebbe utile monitorare periodicamente la salute degli scolari attraverso i test salivari? È da considerare la possibilità di porre l’obbligo dei vaccini al personale scolastico a contatto con gli alunni? Il terzo anno di scuola Covid svizzero è ormai avviato con un inizio per molti casi turbolento, ma già gli interrogativi da risolvere sono già tanti. Auguriamo agli studenti svizzeri di poter superare tutte le difficoltà che incontreranno quest’anno, ma soprattutto le risposte utili – speriamo quelle giuste! – per poter affrontare l’anno scolastico in tranquillità e sicurezza.
Redazione La Pagina
4 commenti
Fonti mancanti: Sarebbe interessante se nei vostri commenti pro-vax, poneste in basso la fonte di tali notizie, come ho sempre fatto io nei miei interventi sul vostro giornale online. In questa guerra per non perdere i diritti, (per altri per combattere il terribile virus) tali notizie richiedono una fonte scientifica che non sia a libro paga dei governi a delle case farmaceutiche o altri gruppi editoriali che ricevono lauti compensi per disinformare le persone. La gente, e non solo i cosiddetti no-vax, si informano sempre più da canali alternativi al mainstream a pensiero unico. Nella mia ignoranza sul tema, ogni ipotesi o notizia va verificata, confrontata e al limite commentata. Potrei smentire ogni parola letta nel vostro articolo, ma lascio ai lettori il giudizio. Mario Pluchino
Gentile Mario,
nonostante la sua richiesta di interpellare esclusivamente i lettori, di fronte alle sue deduzioni una risposta dobbiamo pur darla.
Le assicuriamo che qualsiasi cosa scritta dalla redazione si basa su fonti ufficiali, note e accessibili a tutti.
Le basta fare delle semplici ricerche su internet e le fonti di quei pochi dati sull’editoriale saranno a sua disposizione.
Non trattandosi di cronaca, comunicato stampa o simile, il pezzo non fornisce alcuna notizia, ma prende in considerazione dei fatti e li commenta.
I fatti presi in considerazione riguardano che molte scuole in Svizzera stanno affrontando dei periodi di quarantena (anche per questo può fare una ricerca semplicissima) che
– a parte i problemi di salute che purtroppo si trovano ad affrontare le famiglie – a causa di queste interruzioni mettono a dura prova il percorso scolastico e di apprendimento degli studenti.
Per il resto, ci lascia un po’ disorientati il fatto di definire il pezzo “pro vax”.
Se il nostro sito fosse stato “pro vax” (qualsiasi cosa voglia dire), o un canale a “pensiero unico”,
non avremmo mai dovuto pubblicare i suoi interventi, non crede?
Per il resto siamo d’accordo con lei a lasciare ogni giudizio ai lettori, se vorranno.
Con stima, la redazione
Guardi, i miei figli fsono stati in quarantena 10 giorni (due scuole di ZH diverse) ho diversi amici e colleghi che stanno affrontando la stessa cosa (chi a Dietlikon, chi Altstetten). e nessuno di noi è sotto il libro paga dei governi. Come fonte le posso mandare i risultati positivi dei test pcr dei miei figli…
Vorrei link a canali alternativi al mainstream grazie