
Il Governatore della Liguria ha consegnato una lettera di dimissioni “irrevocabili”. Elezioni entro 90 giorni
È stata consegnata questa mattina una lettera di dimissioni di Giovanni Toti dal suo incarico di governatore della Liguria a seguito del suo arresto avvenuto lo scorso maggio. Le “dimissioni irrevocabili” sono giunte con la missiva all’ufficio protocollo della Regione Liguria per mano dell’assessore Giacomo Giampedrone su delega dello stesso Toti. “Le elezioni ci saranno entro 90 giorni perché così prevede il nostro statuto”, ha chiarito lo stesso Giampedrone.
La Lega ha subito emanato una nota in cui si legge che “In Liguria siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista”.
Ecco alcuni estratti della lettera di dimissioni dell’ormai ex presidente della Liguria Giovanni Toti.
Toti: Lascio una Regione in ordine
“Dopo tre mesi dall’inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall’ incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da presidente della Giunta regionale della Liguria”, si legge nella lettera dell’ex Governatore ligure che spiega il suo gesto come “necessario” perché “i cittadini tornino ad esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte per continuare nel percorso di modernizzazione e crescita economica”.
Nella missiva consegnata questa mattina ai vertici regionali, Toti afferma anche di aver atteso questo tempo in modo di lasciare in Liguria tutto in ordine: “Lascio una Regione in ordine. Ho atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio regionale di approvare l’assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell’ente”, scrive e aggiunge che “si apre per tutti una fase nuova: agli elettori il compito di giudicare la Liguria che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni e decidere se andare avanti su questa strada. Ai partiti della maggioranza la responsabilità valorizzare con orgoglio i risultati raggiunti, non tradire il consenso raccolto, valorizzare la classe dirigente cresciuta sul territorio” si legge in uno dei passaggi della lettera e anche “Ai tribunali della Repubblica valutare le responsabilità chiamate in causa dall’inchiesta. Al Parlamento nazionale e all’opinione pubblica del Paese il dovere di fare tesoro di questa esperienza e tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico”.
E ancora: “Sono certo che la coalizione che fino ad oggi mi ha lealmente sostenuto, saprà portare avanti gli ambiziosi progetti che abbiamo cominciato a realizzare per cambiare la nostra terra, senza perdersi in egoismi e particolarismi, facendo invece tesoro di quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione”.
Redazione La Pagina