Interessanti aspetti intorno alla lettura
Ai giorni nostri, la lettura di libri è un’attività in forte concorrenza con altre offerte mediatiche, in particolare Internet. Pertanto è lecito chiedersi quale sia oggi, tra le varie pratiche mediatiche della popolazione, il posto riservato alla lettura di libri. Leggere libri è ancora conforme all’uso corrente? Se l’è chiesto il Dipartimento federale dell’Interno in collaborazione con l’Ufficio federale di statistica in un opuscolo che rileva dati importanti sulla lettura in Svizzera.
Una pratica molto diffusa
Secondo lo studio, gran parte della popolazione legge libri: oltre otto persone su dieci hanno letto almeno un libro nel corso dell’anno, sia classico, sia digitale. Il confronto mostra che il libro non è in svantaggio rispetto ad altre pratiche mediatiche della popolazione; anzi è la terza pratica per diffusione tra le più diffuse.
La popolazione legge quasi altrettanto spesso di quanto guardi film in televisione o ascolti musica alla radio e nettamente più spesso di quanto fruisca di film o musica su supporti elettronici o mediante download o streaming. Le persone che leggono libri sono più di quelle che consultano Internet per leggere notizie o giornali o cercare informazioni. La lettura di libri è un’attività più diffusa anche dei videogiochi.
In Svezia si legge di più
Nel raffronto internazionale, la quota di lettori di libri in Svizzera è simile a quella della Germania (79%), un po’ più elevata di quella di altri Paesi limitrofi come l’Austria (73%) o la Francia (73%) e nettamente superiore a quella dell’Italia (56%); su scala europea, invece il maggior numero di lettori di libri si riscontra in Svezia (90%) e nei Paesi Bassi (86%).
Donne e giovani leggono di più
Leggere libri è un’attività diffusa in tutti i gruppi della popolazione, sebbene le donne, le persone con un livello di formazione terziaria e quelle di nazionalità svizzera siano un po’ più voraci.
Inoltre, si osservano differenze nell’assiduità: il 34% delle donne legge parecchio (13 libri o più all’anno), contro solo il 22% degli uomini. Si constata poi che la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15–29enni, il 90% dei quali ha letto almeno un libro. Un altro aspetto rilevato è che i lettori sono un po’ più numerosi in Svizzera tedesca che in quella italiana. Infine, leggono nettamente di più quelli con un livello di formazione elevato e di nazionalità svizzera.
Quasi un quinto dei lettori di libri legge e-book
La lettura di e-book concerne una cerchia piuttosto ristretta di persone in Svizzera. Il 15% della popolazione ha letto almeno un libro elettronico nel corso dell’anno in esame, a prescindere dalla finalità della lettura.
La quota di coloro che hanno, almeno in parte, adottato il libro elettronico, considerata in rapporto all’83% della popolazione che legge libri, equivale a quasi un quinto. La lettura di e-book, pratica relativamente nuova, è distribuita in modo abbastanza diseguale all’interno dei vari gruppi della popolazione.
A prescindere dalla finalità, gli uomini sono più propensi a leggere e-book rispetto alle donne; lo stesso dicasi del gruppo di persone tra i 30 e i 44 anni rispetto alle altre classi di età.
Le donne vanno più spesso in biblioteca
Nel corso dell’anno in esame, circa la metà delle donne si è recata in una biblioteca o mediateca, contro il 40% degli uomini. Frequentare tali luoghi è strettamente legato al livello di formazione: la quota delle persone con formazione di grado terziario ad aver frequentato una biblioteca è del 56%, mentre scende sotto il 40% per le persone con formazione di grado secondario I o II.
I giovani, nel complesso, ci vanno di più: nel corso dell’anno in esame vi si sono recati i due terzi dei 15–29enni, contro circa il 50% o anche meno delle persone dei gruppi di età superiori.