Cade la Fiorentina contro il Napoli, pari tra Inter e Juventus, tiene la Roma, perdono Lazio e Sampdoria, in coda crisi per Verona e Bologna
Dopo otto gare il campionato non ha un padrone. La Fiorentina resta prima, nonostante la sconfitta a Napoli, dove si è vista una grande partita. Alla fine ha deciso la migliore tecnica dei napoletani con Insigne e Higuain decisivi. A Napoli sta nascendo una grande squadra, con la mentalità vincente e piano piano si eliminano i dubbi sul progetto Sarri. Ora il Napoli, salito in zona Champions, può credere allo scudetto. A queste grandi ambizioni il Napoli è stato spinto dal suo fantastico pubblico, soprattutto nella ripresa quando i partenopei hanno spezzato l’equilibrio e con una marcia in più hanno avuto ragione della Fiorentina, che non ha demeritato. Si ferma la squadra di Sousa, però non ridimensionata dalla sconfitta. I viola continuano a giocare a buoni livelli e daranno ancora fastidio a molte squadra, se Sousa riuscirà a stabilizzare la difesa, apparsa non sempre lucida. Sarri invece ha trovato la quadratura e insiste con pragmatismo e cambiando poco, sorretto anche da Insigne e Higuain fondamentali per il gioco.
Tanta noia nel derby d’Italia tra Inter e Juventus. Una traversa di Brozovic e un palo di Khedira il massimo delle emozioni per un pari che lascia l’Inter nel gruppo scudetto e rinvia la rincorsa della Juventus ad altre gare. Allegri parla di dicembre per dimezzare il distacco. È stata una gara molto, molto tattica per la paura di perdere e anche fisica, con i grandi giocatori, da Icardi e Jovetic a Morata e Pogba, che hanno deluso. L’Inter non riesce più a vincere e convincere, ma ha margini di miglioramento, mentre la Juventus fa una buona gara, ma è lontana dalla squadra vincente degli ultimi anni. La squadra di Mancini resta dietro alla Fiorentina e Allegri a -9 punti dalla vetta non è escluso dalla lotta per lo scudetto, ma la ripresa è lenta.
Al secondo posto si ritrova la Roma dopo la sofferta vittoria sull’Empoli. Analizzando la gara restano però dubbi se la Roma sia da scudetto. A lungo la squadra di Garcia è stata impacciata e ridimensionata dai toscani, che hanno giocato con abnegazione e disciplina tattica, mettendo la difesa giallorossa in difficoltà. A sbrogliare la situazione il talento di Pjanic che sblocca su punizione e mette De Rossi (500 partite in giallorosso) in condizioni di segnare di testa. Poi la partita è in discesa ma Garcia ha ancora molto da lavorare per fare il salto di qualità, di una squadra non ancora pronta per le ambizioni scudetto. In zona Europa c’è il Sassuolo che continua a brillare e a incamerare punti. Il 2-1 sulla Lazio permette alla squadra di Di Francesco di agguantare i laziali e di restare al fianco del Napoli. Il Sassuolo è squadra ben quadrata con una propria identità. La salvezza è un obiettivo che non rispecchia più i valori del Sassuolo, destinato ad altri obiettivi. Le assenze pesano per la Lazio, che non ha demeritato e in alcune decisioni è stata penalizzata dall’arbitro (rigore contro ed espulsione inesistente). I biancocelesti sono stati a volte disordinati e hanno commesso molti errori in fase di impostazione, anche per la poca concentrazione. Su questi aspetti Pioli dovrà lavorare molto per raggiungere continuità.
Giusto pari tra Torino e Milan. I rossoneri hanno mostrato lievi miglioramenti con il nuovo modulo del 4-3-3 ma Mihajlovic resta ancora in bilico. L’1-1 non ha portato una tregua, anzi il Milan ha anche rischiato di perdere la gara e ha messo ancora in evidenza la fragilità del Milan. Dopo il vantaggio di Bacca, i rossoneri vanno in confusione e subiscono il ritorno del Torino che conquista un punto prezioso. I granata dovranno riflettere per il primo tempo, dove non hanno costruito palle gol. Un Genoa determinato e caparbio beffa in inferiorità numerica il Chievo al 93’. Dopo aver ritrovato alcuni infortunati, i genoani sembrano usciti dalla crisi (7 punti nelle ultime 3 gare). Il Chievo perde per la prima volta lontano dal Bentegodi, ma è una sconfitta amara. I veneti dopo il 2-2 cercano con insistenza la vittoria, ma si fanno trovare scoperti su un contropiede concluso da Tachtisdis che premia oltremodo il Genoa.
Bastano due minuti al Frosinone per conquistare la seconda vittoria in campionato e allontanare la zona retrocessione. Tre punti conquistati con umiltà e concretezza contro una Sampdoria rimaneggiata, ma molto timida e con poca personalità. Solo nei primi quindici minuti la Sampdoria ha un passo da grande squadra con Cassano titolare che detta il gioco. Poi la squadra di Zenga perde continuità e il Frosinone la punisce con Paganini e Dionisi. Senza storia Atalanta-Carpi, dominata dai bergamaschi con tre gol. L’Atalanta vola in classifica con 14 punti ed è tra le grandi, mentre il Carpi resta a 5 punti in zona retrocessione con la prima sconfitta del neo allenatore Sannino. Il Verona continua a non vincere e in casa s’illude contro l’Udinese. Il primo gol stagionale di Pazzini non basta a regolare un’Udinese che ha giocato meglio sia in fase d’attacco sia nell’impostazione di gioco e alla fine ha pareggiato meritatamente con Thereau. È in crisi il Bologna (dignitoso) che contro il Palermo incassa la settima sconfitta della stagione e i fischi di disapprovazione dei tifosi. Il tecnico Delio Rossi ora è in bilico. Esce dalla crisi il Palermo grazie al gol di Vazquez e alle parate di Sorrentino. Tre punti che fanno respirare.
G.S.