Basta un cucchiaio del liquido che contiene la nicotina della sigaretta elettronica per uccidere una persona del peso di 90 chilogrammi
In Gran Bretagna una bambina ha ingerito il liquido della ricarica di una sigaretta elettronica, fortunatamente la madre si è accorta di tutto ed ha reagito provando a togliere il contenitore dalle mani di sua famiglia, ma non è arrivata in tempo. La bambina di due anni e mezzo è stata portata immediatamente all’ospedale e ha avuto fortuna, i medici non hanno trovato una grave intossicazione e dopo sei ore è potuta tornare a casa. Il caso è stato reso noto da medici britannici del Good Hope Hospital a Birmingham. “È un campo dove ancora c’è troppa ignoranza e una grande insicurezza, anche tra i medici”, ha dichiarato Hugo Kupferschmidt, direttore del centro informazioni tossicologico svizzero al giornale 20 minuti. Negli USA i centri per sanità e prevenzione hanno reso noto ad aprile che negli ultimi anni sono aumentate le richieste di informazioni sulla problematica di eventuali intossicazioni nei centri tossicologici. Mentre a settembre del 2010 ci sarebbe stata una richiesta al mese, a febbraio di quest’anno sarebbero state già 215. Nel 51% dei casi le richieste riguardavano bambini sotto i cinque anni. Per quanto riguarda la sigaretta elettronica nel 69% delle richieste riguardava l’atto di ingoiare, ma anche di adulti che avevano scambiato il liquido della ricarica con le gocce per gli occhi.
In Svizzera non è ancora legale la vendita delle sigarette elettroniche di cui i liquidi contengono nicotina, la diffusione aumenta però grazie alla possibilità di acquisto tramite internet o all’estero. Il problema sarebbe pure che in alcuni prodotti ci sarebbero “miscele strane che non sempre vengono dichiarate”, spiega ancora Kupferschmidt.
Che ci sia ancora tanta insicurezza e disinformazione lo si capisce anche dai comunicati dell’Ufficio federale di santità pubblica. Secondo l’attuale stato delle conoscenze, le e-sigarette sono nettamente meno nocive delle sigarette di tabacco. L’UFSP raccomanda comunque cautela nel consumo. La composizione dei prodotti, infatti, è spesso poco chiara e gli effetti a lungo termine sulla salute sono ancora in gran parte sconosciuti. Inoltre, il vapore di alcune e-sigarette contiene sostanze cancerogene (aldeidi). Analogamente alle sigarette tradizionali, il consumo regolare di e-sigarette contenenti nicotina può provocare dipendenza. La nicotina è un forte neurotossico, accelera il battito cardiaco e provoca una restrizione dei vasi sanguigni periferici. Inoltre, in seguito a uso improprio o inalazione dei liquidi di ricarica contenenti nicotina, sussiste il pericolo di avvelenamento, che nei casi più gravi può avere conseguenze letali.
Gli specialisti non sono concordi su come soppesare le possibilità e i rischi. Se i fumatori passano sistematicamente alle e-sigarette, possono diminuire i rischi per la salute, ma non verrà superata la dipendenza da nicotina. Nel caso di un consumo misto (di tabacco e di e-sigarette), le ripercussioni del fumo sulla salute non si ridurranno. Si conosce ancora poco in merito a un eventuale effetto negativo delle e-sigarette, soprattutto tra i giovani, come prodotto di accesso al fumo di sigarette di tabacco. Le e-sigarette rilasciano nell’ambiente nicotina che può essere assorbita da terzi. Inoltre, esistono anche e-sigarette che rilasciano nell’ambiente sostanze cancerogene (aldeidi). Pertanto, non si possono escludere rischi per la salute nel caso di inalazione passiva del loro vapore.
Inoltre per quanto riguarda i fumatori in generale, l’UFSP comunica che ogni anno, in Svizzera circa 9 000 persone muoiono in conseguenza al consumo di tabacco. Inoltre, circa 16 000 dei casi d’invalidità segnalati sono ascrivibili al fumo. Da una decina di anni si osserva una flessione della prevalenza del consumo di tabacco, passata dal 33% nel 2001 (15-65 anni) al 25,9% nel 2012 (di 15 anni). La tendenza della flessione è continua e concerne tutti i gruppi considerati.