Piccolo viaggio nel mondo musicale della televisione
Se dobbiamo dire la verità, un certo tipo di musica non è mai entrato nell’olimpo della discografia italiana soprattutto perché sono i ritornelli che vengono ricordati mentre gli interpreti passano in secondo piano. È un ramo musicale, tuttavia, che ci emoziona ugualmente anche se considerato di serie B: stiamo parlando delle sigle televisive.
Quei brani degli inizi dei telefilm, oppure di cartoni animati o di programmi del piccolo schermo non sono mai stati chiamati “colonne sonore” come nelle produzioni cinematografiche, non hanno mai ricevuto critiche o vinto premi, ma ugualmente si stanno ritagliando il giusto spazio e merito. Un esempio recente? Chi ha visto Game Of Thrones, la serie TV, sicuramente apprezza la sigla iniziale la quale, tra l’altro, è stata portata in tournèe mondiale anche a Zurigo da un’apprezzata orchestra diretta dal direttore Ramin Djawadi.
Le composizioni per le sigle televisive quindi sono state sdoganate? A quanto pare sì e lo dimostra Cristina d’Avena, la cantante più prolifica di brani per cartoni animati. Nonostante sia stata considerata per lungo tempo un’interprete, per il genere proposto, più cheap rispetto agli altri colleghi, negli ultimi anni ha dimostrato il valore delle sue siglette per i nostalgici dei cartoon.
I puffi sappiamo tutti che sono “alti su per giù due mele o poco più” e certamente ricordiamo a memoria che Mila e Shiro erano “due cuori nella pallavolo”. Cristina d’Avena, ultimamente ha fatto sold out nei palazzetti italiani con i cori di un pubblico che intonava il ritornello di Kiss me Licia. Non solo, la cantante ha inciso un album dal titolo “Duets forever- tutti cantano Cristina” duettando i suoi successi con tanti artisti italiani quali Patty Pravo, Nek, le Vibrazioni e Max Pezzali. Il risultato, nonostante alcune polemiche sulla defezione di Jovanotti che ha preferito negare il suo contributo, è uno sdoganamento ufficiale di questo genere musicale che ha un suo pubblico, molto probabilmente ironico. L’album sembra piacere e funzionare; in fin dei conti le sigle dei cartoni animati sono un ricordo di un’epoca nostalgica e, a tutti piace, tornare con la mente ai pomeriggi del dopo scuola passati a guardare L’Uomo Tigre o Lady Oscar.
Ma oltre alla D’Avena di quanti cantanti conosciamo solo la voce e non sappiamo nemmeno il nome? Se i sessantenni si ricordano Mal che cantava “Furia cavallo del west” noi quarantenni ci ricordiamo chi cantava la sigla di Sandokan? Erano i fratelli De Angelis, sconosciuti al di fuori dell’ambiente televisivo ma che sotto lo pseudonimo di “Oliver Onions” hanno firmato i nostri ricordi della Tigre di Mompracen e del fidato Yanez de Gomera.
E, per capire di chi stiamo parlando, possiamo citare una delle canzoni più famose scritte per il cinema ovvero “Dune buggy” ricordando gli, “altrimenti arrabbiati”, Terence Hill e Bud Spencer. Quante volte l’abbiamo ascoltata vedendo il film riproposto in continuazione in tv?
E, con grande piacere, è subito anni ottanta!
foto: Ansa