Si è concluso, il 24 gennaio scorso, il processo di primo grado che condanna a quasi 5 anni di prigione il bolognese Simone Righi, colpevole di aver partecipato ad una manifestazione animalista. Gli italiani chiedono l’intervento del Ministro degli Esteri Frattini per aiutare il nostro connazionale accusato ingiustamente
In questi giorni si sta consumando una tragedia umana che ha dell’inverosimile e che riguarda un nostro connazionale. Molti ricorderanno la vicenda di Simone Righi, l’italiano che nel 2007 ha partecipato ad una protesta animalista per le vie di Cadice, in Spagna.
Simone, insieme alla sua ragazza Jo Fiori, stava protestando contro il trattamento brutale a cui delle povere bestie erano sottoposte all’interno di un canile che funzionava anche da pensione, trattamento che lo aveva colpito personalmente tanto che, dopo aver lasciato lì i suoi tre cani, li aveva ritrovati inspiegabilmente morti. Nel corso della pacifica manifestazione animalista a cui stava partecipando, Simone ha subito un folle pestaggio da parte delle forze dell’ordine spagnole ed è stato arrestato e denunciato per atti mai commessi: tentata aggressione al sindaco, resistenza verso le forze dell’ordine e lesioni procurate ad agenti.
È partito così il processo contro Simone Righi, conclusosi il 24 gennaio scorso e svoltosi in maniera assurda. Nonostante il video abbia documentato tutto il pestaggio e l’arresto di Simone, il bolognese è stato ritenuto colpevole in primo grado poiché la Corte ha accettato l’assurda tesi dell’accusa secondo la quale il video è antecedente all’aggressione del sindaco. Viene immediatamente da chiedersi come ciò sia possibile visto che al pestaggio è seguito l’arresto di Simone che, in questo modo, non avrebbe potuto assolutamente aggredire il primo cittadino. Inoltre il sindaco, che al processo, in un primo momento, aveva affermato di non aver visto il suo aggressore, in un secondo momento ha cambiato la sua versione sostenendo di averlo riconosciuto in Simone. La stessa cosa ha fatto la sua guardia del corpo mentre tre uomini delle forze dell’ordine hanno denunciato lesioni e resistenza da parte dell’accusato. Per tutto questo Simone è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di prigione più il pagamento di varie multe per danni e al pagamento della metà delle spese legali sostenute dal comune di Cadice.
La sentenza è arrivata come un fulmine a ciel sereno per il bolognese e la sua compagna che speravano in una sentenza di assoluzione viste le numerose testimonianze a favore e quelle imprecise e discordanti del sindaco e delle forze dell’ordine chiamati in aula. Di fronte a tutti questi fatti che testimoniano la sua innocenza, invece di una giusta assoluzione Simone si è visto piombare addosso un’assurda condanna.
Più di 10˙000 firme sono state raccolte a sostegno di Simone e moltissime lettere di solidarietà stanno arrivando dagli italiani di tutto il mondo al Ministro degli Esteri Franco Frattini affinché il governo italiano intervenga, non mostrando una semplice solidarietà a fatti che ingiustamente coinvolgono un nostro connazionale ma attraverso azioni più incisive e che rendano giustizia ad un innocente.
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