Referendum per l’indipendenza del Veneto e della Lombardia. Maroni: “la realizzazione di un sogno”
Il prossimo 22 ottobre sarà una data importante per l’Italia, sono previsti, ormai è ufficiale, due referendum che chiedono l’indipendenza dalla Penisola.
Dopo che il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha firmato il decreto che stabilisce che avrà luogo il referendum per l’autonomia, ha annunciato l’ufficializzazione della consultazione referendaria che, spiega, “sarà un appuntamento straordinariamente importante per tutti i Lombardi perché può significare la svolta: una nuova storia per la Lombardia, con la possibilità di tenerci le risorse che ci servono per fare tutte le cose che dobbiamo fare”.
La data sarà comune al referendum Veneto, il 22 ottobre prossimo con urne aperte dalle 7 alle 23. Si tratterà di un referendum consultivo e senza quorum, vince chi prende più voti. Come per il Veneto, anche la Lombardia dovrà rispondere all’unico quesito rimasto, visto che altri sei quesiti sono stati bocciati dalla Corte Costituzionale e cioè: “Vuoi che alla Regione siano attribuiti ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”.
Cosa succede se vince il Sì
Con la vittoria del Sì, i due governatori delle regioni interessate al referendum del 22 ottobre, Luca Zaia e Roberto Maroni, mirano a raggiungere una maggiore forza contrattuale con il Governo. Nello specifico potrebbero ottenere maggiori competenze e soprattutto aspirano alla possibilità di trattenere parte della tassazione della Regione che finisce allo Stato. Le due regioni, infatti, vorrebbero trattenere sul territorio fino al 90% delle tassazioni.
Inoltre reclamano una maggiore autonomia in settori come scuola, ambiente, salvaguardia del territorio, beni culturali, strade e viabilità nonché la gestione di alcuni fondi europei.
Coronamento di tante battaglie
“Oggi è una bella giornata, è la Festa della Lombardia e ho firmato il decreto che stabilisce che il referendum per l’autonomia si farà” ha annunciato Maroni soddisfatto per l’annuncio dello scorso lunedì del Referendum per l’indipendenza della sua regione.
“Sono molto contento ed emozionato, dice. Questo “è il coronamento di tante battaglie”, oltre che “la realizzazione di un sogno”. Adesso “la parola passa al popolo, come è giusto che sia in ogni sistema democratico”.
E davanti alla possibilità che le elezioni politiche si tengano il prossimo autunno, Maroni propone un unico election day: “Avevo ipotizzato già mesi fa uno scenario di voto anticipato – dice -. E mi pare che oggi si stia andando velocemente in questa direzione”.
Dunque “se a Roma decidono di anticipare le consultazioni per il rinnovo del Parlamento, visto che nel 2013 si è votato regionali e politiche insieme, non vedo perché non farlo nuovamente”. In questo modo sarebbe un’ottima occasione per i lombardi che “risparmierebbero anche molte risorse”.
E per la Lombardia votare in tempi brevi, “per tante cose sarebbe un bene”, dal momento che “a fine anno ci saranno alcune scadenze importanti, come la decisione Ue sulle Agenzie, ad esempio”. Per cui “avere già a ottobre un nuovo governo della Regione Lombardia, con una prospettiva di cinque anni e non di cinque mesi – conclude – penso possa essere utile”.