Il Consiglio nazionale ha accettato gli inasprimenti nella politica d’asilo
Non hanno avuto seguito gli inviti ai deputati della consigliera federale Simonetta Sommaruga a respingere inasprimenti esagerati. La camera del popolo ha portato a termine il dibattito sulla legge del diritto d’asilo e ha approvato tutti gli inasprimenti previsti: il divieto di depositare domande in ambasciata, i richiedenti l’asilo in futuro avranno solo diritto all’aiuto d’urgenza, ossia un letto, cibo e cure mediche di base e sarà soppresso l’aiuto sociale, il ricongiungimento familiare diventerà più difficile e inoltre la maggioranza del Consiglio nazionale ha pure deciso di creare dei centri speciali per chi provoca problemi di ordine pubblico. Un giro di vite che la destra avrebbe voluto ancora più incisivo, mentre la sinistra chiedeva di combattere solo gli abusi e i criminali. Il richiedente l’asilo non potrà fare richiesta in un’ambasciata svizzera. La sinistra aveva messo in guardia sulle possibilità di vedere arrivare in Svizzera queste persone dopo un lungo ed estenuante viaggio, esortazioni che non sono state prese in considerazione. Esclusi dalla procedura anche chi ha rifiutato il servizio militare, perché disertori. Nella votazione la sinistra ha votato contro e a favore 130 deputati nel centrodestra.
Di stretta misura (109 contro 76 e 5 astenuti) è passato anche il provvedimento che toglie a tutti i richiedenti l’asilo l’aiuto sociale per dare loro solo quello urgente, così da rendere meno attrattiva la Svizzera. Il ministro di Giustizia e Polizia, Simonetta Sommaruga è contraria, poiché non si possono accelerare le procedure, se i richiedenti non sono a disposizione dell’autorità non avendo un alloggio fisso. Il Nazionale ha deciso di strettissima misura (90 voti a 88 e 3 astenuti) di limitare il ricongiungimento familiare solo a coniuge e figli minorenni. Il ricongiungimento è previsto però non prima di cinque anni. Oggi il termine è fissato a tre anni. Sommaruga ha ammonito, che questo inasprimento rende più difficile l’integrazione. La Camera del popolo ha deciso anche di creare dei centri sociali per chi porta problemi di ordine pubblico. La destra proponeva dei centri d’internamento chiusi, delle prigioni per queste persone. L’idea non è nulla di particolare, ma per molti e per il Consiglio federale la misura violerebbe il diritto e senza la decisione di un giudice è impossibile rinchiudere qualsiasi persona. Alla fine a passare (136 voti a 54) è una versione più leggera dei centri speciali chiusi, in cui i richiedenti possono alloggiare e uscire, senza abbandonare un determinato perimetro. Sommaruga ha affermato, che questa idea dei centri è utile e giuridicamente sostenibile, quando si commettono atti contro l’ordine pubblico (ubriachezza, piccoli tafferugli) penalmente non perseguibili.
Per il PS e i Verdi gli inasprimenti hanno superato il limite di decenza. Alla fine si sono detti indignati e hanno respinto la legge, che è passata comunque nella votazione finale con 118 voti a 62 e 3 astenuti. Ora la parola passa al Consiglio degli Stati che deciderà se gli inasprimenti diventeranno legge.
Gaetano Scopelliti