Raf torna alla musica con tutto se stesso e pubblica “Sono io”
L’artista pugliese dopo 4 anni lontano dalla scena musicale segna il suo ritorno con un nuovo album, il tredicesimo della sua carriera. Il 30 giugno infatti Raf pubblica Sono io, un album con cui si mette a nudo. Un album di inediti maturato dopo l’esperienza americana. L’artista, infatti, è rimasto per un anno intero in America dove ha vissuto lontano dall’Italia senza mai perdere d’occhio la sua terra. “Sono io” è stato prodotto e arrangiato dallo stesso Raf, sarà distribuito per la prima volta dalla casa discografica Universal ed è stato registrato proprio tra gli Usa e l’Italia e contiene 11 canzoni di cui ben 8 inedite. Tra gli autori dei testi ci sono Virginio Simonelli (“Rimani tu”) che vinse “Amici 10”, Bungaro (“Pioggia e vento” e “Show me…”) e la moglie del cantautore Gabriella Labate con cui Raf ha scritto “Amore sospeso”. Scrivere con Gabriella è stato semplice, confessa l’artista “lei legge tantissimo e, in un momento delicato della sua vita, ha cominciato a scrivere ogni giorno. Mi sono accorto che scriveva benissimo, così le ho proposto di buttare giù un brano per me. Ci siamo chiusi nel mio nel mio ‘bunker’, lo studio dove tengo tutti i miei strumenti, e mentre lei scriveva io trasformavo i suoi pensieri in metrica. Ormai sono tanti anni che stiamo insieme, è stato molto piacevole lavorare insieme”. Ma l’album contiene anche “Come una favola”, il brano che Raf ha portato a Sanremo in condizioni davvero estreme a causa del malessere che lo ha colpito in quei giorni: “Stavo malissimo – ricorda – e pochi istanti prima di salire su quel palco ero in camerino a riempirmi di medicine. Ero certo che mi sarei messo a tossire proprio in mezzo alla canzone e avrei fatto una figuraccia davanti a milioni di italiani. Per questo sono stato attento a non sforzarmi e a non tirare le note alte con il risultato che avete visto. Certo, tanti mi hanno massacrato ma sono stato contento che da Laura Pausini a Fiorello molti colleghi abbiamo testimoniato la loro stima con bellissimi messaggi sui social network. Questi in parte hanno placato le polemiche e mi hanno permesso di reagire”. Così come ha voluto dare posto a “Rose rosse”, la cover che ha portato al concorso canoro. “L’ho inserita nell’album perché me l’hanno chiesto i miei fan attraverso i social e anche per non lasciarla relegata a un episodio sanremese tra l’altro non riuscitissimo, visto che avevo la bronchite. Ora sul disco si potrà apprezzare. Cantare un classico come Rose rosse era come entrare in un campo minato ma non sono pentito, la mia versione può non piacere ma anche se non può superare l’originale forse può essere canticchiata, anche nella parte completamente rifatta da me e con una melodia diversa, cantata nel mio stile a metà tra il rap e la melodia minimale” spiega il cantante. Non mancano pezzi da ballare come “Con le mani su” e perfino un pezzo in inglese, “Show Me the Way to Heaven”. “Il brano era uscito per un’etichetta dance ma l’ho voluto reinterpretare e risuonare piano e voce, e l’ho lasciato in inglese perché in italiano non avrebbe avuto lo stesso risultato, a differenza delle altre canzoni che nel mio caso partono sempre da un testo in pseudo-inglese poi tramutato in un testo in italiano”. “Il mio pop si spinge ai limiti con la sperimentazione di suoni, melodie che ricalcano non scritture tipiche della melodia italiana. Lo fai nel modo più semplice possibile, ma non è sinonimo di scontato perché rischi di essere banale: la difficoltà è proprio quella, centrare quel punto che ti fa essere sì pop ma né banale né incomprensibile”, spiega Raffaele Riefoli. L’album “Sono io”, racchiude una moltitudini di generi musicali che spaziano dal pop alle ballate, dall’italiano all’inglese mettendo in chiaro un’importate dichiarazione che fa lo stesso cantante “Io sono ciò che suono e canto” e spiega bene questo concetto: “La verità è che non sono né solo un cantante né soltanto un cantautore”.