È uscito l’ultima fatica discografica del Komandante: quindici brani e un video in bianco e nero!
Aspettiamocelo “indiavolato” dopo tutto è così che lui stesso, il Blasco, definisce i ritmi del suo nuovo album, uscito il 4 novembre. Il Komandante non vuol proprio abbandonare la nave, anzi si lancia sempre in nuove spedizioni e affronta il mare grosso proclamando a gran voce la sua innocenza: “Sono innocente”, infatti, è il titolo dell’ultimo album di Vasco Rossi, “Ho lavorato ad un album fatto di nuove consapevolezze e vecchi rancori. Ho voluto rispondere a tante critiche” dice il cantante “Io non so se c’è ancora qualcuno che oggi mi vuole processare ma anche se fosse la cosa ormai non mi preoccupa più”. Si riferisce sicuramente al passato, a tutte le accuse che in passato gli sono piovuti su tutti i fronti e dovute, certamente, ad una vita “spericolata”. “Ho voluto rispondere a tutte le critiche che ho avuto. Ogni album nuovo per me è un nuovo inizio anche se non so mai bene di cosa. Io sono contento e fortunato di far parte di una categoria di chi crea musica, perché con quello che scrivo posso portare gioia e magari cambiare a qualcuno l’umore di una giornata”. Ma le critiche, le accuse, non si rivolgono solo al passato e Vasco lo sa benissimo: “Chi mi giudica corruttore di menti giovanili non ha capito niente.
Io racconto quello che vedo, è la realtà e non mi invento niente. Credo che la musica sia sempre una forma di consolazione e qualcosa che può dare forza. Ho avuto le mie cadute ma non sono mai state da pollo perché ho sempre fatto tutto con la consapevolezza di farlo. Rifarei tutto e alla fine sono sempre rimasto in piedi come Rocky”. Si sente innocente e lo grida a gran cove, anzi lo canta, infatti anche il primo brano del nuovo album lo spiega: “Sono innocente ma qui qualcuno è sempre pronto a giudicare qualche incidente di gioventù che ancora mi fa male. Sparatemi ancora, così vedremo chi cade, chi perde, chi ruba”. Per il rocker di Zocca infatti l’artista è sempre innocente “quando compone e anche se non è innocente l’uomo, la sua opera lo è sempre. Il titolo completo della canzone è ‘Sono innocente ma’ e quel ma apre tutta una seria di interpretazioni libere e sviluppi. Io mi sento innocente ma se volete, dite anche che sono colpevole”. Ma è anche una consapevolezza di ciò che è in questo momento, una fusione di ciò che è stato e ciò che è raccolto in questo album “dove c’è il Vasco di ieri di oggi di domani, un album ricco di contrasti e chiaroscuri, di nuove consapevolezze e vecchi rancori”.
L’album uscito il 4 novembre, a tre anni di distanza dal precedente “Vivere o niente”, è composto da quindici le tracce dieci inediti, due bonus track e poi Dannate Nuvole, Cambia-Menti e L’Uomo più semplice, registrato tra Bologna e Los Angeles e si tratta dell’album numero 17 per il cantante. Presentato a Bari, di fronte alla stampa che, per la presentazione dell’album, ha assistito ad una esibizione live “Io non sono abituato a parlare in un palco davanti a così tanta gente – esordisce – di solito, io su un palco canto o a limite ballo”. Ma ha anche raccontato i quindici brani che compongono l’ultimo album, “Nell’album ci sono tre copertine: c’è un corpo di canzoni che è il Vasco di oggi, un bonus track di canzoni di un Vasco vintage, c’è un pezzo arrangiato alla Branduardi e infine c’è un Vasco di domani con un pezzo internazionale”. Un album ricco dunque, con brani come “Duro incontro”, “Guai”, “Accidenti come sei bella”, “Blues della chitarra sola”, “Lo vedi”, “Aspettami”, “Rock star”, “L’Ape Regina”, “Marta piange ancora”, insieme alle tre già note e poi c’è “Quante volte” il brano che Vasco stesso descrive come uno dei i più importanti della sua vita. L’album, anticipato da singolo “Come vorrei”, è “un album ricco di contrasti, di chiaroscuri, anche il video di “Come vorrei” è in bianco e nero perché il rock non conosce il grigio. Il rock è ironia, sberleffo, autoironia” spiega il rocker e conclude “Il rock è come il sesso: è la cosa più divertente che faccio senza ridere”.