In Ticino sono stati avviati i corsi di sostegno per i bambini con difficoltà di comunicazione
L’associazione Sordità e Bilinguismo di Bellinzona è nata per promuovere e sostenere i percorsi scolastici professionali dei bambini e dei giovani con problematiche uditive e di linguaggio. Il team, in sostanza, promuove l’inclusione della persona sorda o debole di udito o con disabilità comunicative nella società nell’ottica di assicurare l’autonomia e l’indipendenza e la crescita individuale nel rispetto della dignità e dei diritti umani.
Il presidente del comitato Tiziana Rimoldi, interprete di lingua dei segni e consulente nella sordità e coach di lingua dei segni, ha presentato sul sito dell’associazione il corso di comunicazione bimodale che si è tenuto lo scorso dicembre in collaborazione con l’associazione Progetto Avventuno.
Lo scopo è quello di sostenere ed aiutare i bambini che hanno problemi di comunicazione anche quando non esiste un deficit uditivo. In alcune situazioni di malattie genetiche e sindromi particolari, infatti, la lingua dei segni viene in soccorso e può essere una valida alternativa per evitare l’isolamento del bambino. Quando l’assenza temporanea del linguaggio verbale ostacola la comunicazione per cui il bambino non è in grado di esprimersi la lingua dei segni funge da ponte, anche provvisorio, permettendo una reale ed efficace interazione fra bimbo, la famiglia e gli insegnanti. In alcune patologie, come nel caso della Trisomia 21, lo sviluppo della lingua parlata è posticipata e, in questo caso, sussiste l’esigenza di utilizzare la lingua dei segni in modalità bimodale. Di cosa si tratta? Il bambino viene esposto ad un’unica lingua ma trasmessa sia con le parole, in modo orale, che con i segni per rafforzarne la comprensione e aiutarlo nella gestione della comunicazione. Così facendo, se il bambino non ha ancora sviluppato la lingua parlata, si indirizza ad esprimere richieste ed emozioni anche con la lingua dei segni.
Il ruolo dell’apprendimento del linguaggio è basilare per lo sviluppo infantile e deve essere prontamente sostenuto per una crescita armoniosa della personalità. L’associazione chiarisce che “L’impossibilità o l’interruzione della facoltà del linguaggio ha conseguenze importanti su tutte le aree di sviluppo, da quella cognitiva a quella psichica. In questo tipo di comunicazione la lingua dei segni non vuole sostituirsi al linguaggio verbale ma va a completarlo rendendolo più visibile e comprensibile!”
Il corso tenutosi a dicembre si è sviluppato consentendo ai partecipanti di interagire anche con attività di gioco adatte all’età dei bambini consentendo di interagire anche con i segni in contesti famigliari, nella scuola di infanzia o durante le terapie logopediste. L’associazione, collaborando con la Cooperativa Logogenia, si occupa anche di Logogenia per l’applicazione e la diffusione di questa metodologia che mira a migliorare le competenze nella comprensione della lingua scritta. L’obiettivo è in questo caso di permettere agli allievi con deficit uditivo o ai ragazzi con disabilità nel linguaggio o nella comunicazione di arrivare a leggere e capire in autonomia un testo scritto.
Per approfondimenti
www.sordita-bilinguismo.ch