La Juventus perde l’imbattibilità, l’Inter si prende derby e terzo posto, incalza la Lazio, non cambia la Roma, lotta serrata per il quart’ultimo posto
Non è un dramma. Forse dispiace per lo zero sparito alla casella sconfitte. Il primo k.o. stagionale della Juventus, che cade a Marassi contro il Genoa, Allegri lo aveva preventivato. Dopo l’impresa di Champions League era auspicabile un calo di tensione e concentrazione, lo smarrimento della mentalità vincente e la scarsa motivazione di calciatori scarichi. La presenza di Cristiano Ronaldo non avrebbe cambiato le cose. I giocatori in campo fanno troppi errori individuali e contro un Genoa determinato e battagliero, quando si gioca male, si può perdere. Ad Allegri non pesa più di tanto la sconfitta, largo il vantaggio in classifica che prima o poi porterà al titolo. Il tecnico è concentrato sulla competizione europea (Cristiano Ronaldo gestito) dove le incognite sono maggiori e gli errori non sempre ammessi. Il Genoa, che ha fatto 4 punti contro la Juventus sale a 33 punti in una zona tranquilla e ringrazia il suo allenatore Prandelli per le intuizioni che hanno portato al successo di prestigio. Il Napoli prova a divertirsi nella noia di un campionato che ha poco da dire. Contro l’Udinese soffre, si distare, è lento e permette ai friulani di rimontare i due gol di svantaggio. Poi ritrova il suo gioco di qualità e due splendidi gol che regolano l’Udinese. Tenere alta la tensione e la concentrazione è fondamentale per affrontare l’Arsenal in Europa League, avversario che regalerà alla squadra di Ancelotti gli stimoli svaniti in campionato. Era un derby cruciale per il terzo posto. Il Milan arrivava in salute, l’Inter dalla brutta esperienza in Europa League. La sfida Champions ha ribaltato il pronostico e se l’aggiudica l’Inter grazie a un primo tempo esemplare nel quale avrebbe potuto già chiudere la gara. Il Milan ha peccato nel reparto, la difesa, che era il baluardo della risalita in classifica che aveva portato la squadra di Gattuso al terzo posto. La difesa ha smarrito le certezze nel momento meno opportuno, soprattutto nell’azione del primo gol dove hanno sbagliato tutti i difensori. Stranamente imballata e confusa sul pressing alto dell’Inter ha commesso errori che hanno spianato la strada ai nerazzurri molto intransigenti e pericolosi in varie occasioni. È stato un derby ricco di emozioni che il Milan ha tenuto aperto fino alla fine sfiorando in due occasioni il 3-3, dopo che Gattuso aveva reimpostato la sua squadra con un assetto molto offensivo. L’Inter si è complicata la vita arretrando e rintanandosi troppo nell’ultimo quarto d’ora, ma tiene e si rialza con la vittoria che vale il contro sorpasso al Milan, il quale paga un approccio timido alla gara. Il cuore e l’orgoglio non sono bastati, anche per la sfortuna, nel recupero, due occasioni per il pari: Handanovic mura Castillejo e D’Ambrosio salva il tiro a botta sicura di Cutrone. Si ferma la striscia di vittorie di fila, doveva succedere, il Milan aveva faticato nelle ultime gare, ma resta quarto e vivo. L’Inter tra alti e bassi mette le basi per conquistare l’ultimo obiettivo rimasto: la qualificazione alla Champions League. A Spalletti ora serve continuità.
Si allontana sempre più la Champions League per la Roma. Con il ritorno di Ranieri è cambiato poco, anzi l’allenatore si è sfogato richiamando i giocatori alle loro responsabilità. Se contro l’Empoli i giallorossi erano riusciti a portare in porto con fatica la vittoria, a Ferrara contro la Spal l’ennesima opaca prestazione e finita con la sconfitta. Se una squadra di “vertice” perde due volte contro un avversario che lotta per la retrocessione non ci sono moduli di gioco o tecnici che tengano e possano evitare il fallimento. La Roma ha molti limiti di personalità e tecnici e anche strutturali per essere una grande squadra. Resta in piena corsa la Lazio che dopo il derby si è trasformata. La gara interna contro il Parma è stata la conferma dell’ottima forma in cui si trova la squadra di Inzaghi, sia sotto l’aspetto fisico sia tecnico. Primo tempo perfetto e dominato contro un Parma mai sceso in campo. Segnale forte alle concorrenti per la Champions. Il Parma deve ritrovarsi per evitare brutte sorprese. L’Atalanta non è stata la solita brillante squadra nella sfida all’ultima in classifica, il Chievo, che la ferma sul pari. I bergamaschi non approfittano in pieno dei passi falsi per avvicinare la Roma e staccare il Torino. I veneti ben disposti in campo con una ottima prova in difesa, hanno bloccato un’Atalanta che tirato il fiato. Persi punti preziosi in chiave Europa League, mentre il Chievo è vivo e onora il campionato, ma la salvezza è un miraggio. Si ferma sul più bello un irriconoscibile Torino, sconfitto in casa dal Bologna dell’ex Mihajlovic, bisognoso di punti salvezza e alla seconda vittoria consecutiva. Resiste la Sampdoria in chiave Europa League con la vittoria contro un Sassuolo già in modus vacanza e arrendevole. La squadra di De Zerbi deve ritrovarsi psicologicamente per non rischiare di scivolare in zona retrocessione lontana 8 punti. I blucerchiati riscattano la sconfitta interna con l’Atalanta e trascinati da Quagliarella (21 gol) dilagano, dominando l’avversario. Speranze europee, che sono definitivamente svanite per la Fiorentina, smarrita e già con il pensiero al futuro: Pioli non è sicuro della conferma. Il Cagliari in casa è una garanzia, arrembante, carico e cinico nelle occasioni da gol, vuole raggiungere la salvezza al più presto, perché le avversarie non demordono per l’ultimo posto che garantisce la permanenza in A. L’Empoli dopo il ritorno del tecnico Andreazzoli, che ha sostituito Iachini, vince lo scontro salvezza contro il Frosinone con merito. I toscani tengono dietro il Bologna e agganciano l’Udinese, i laziali hanno reagito tardi e ora serve il miracolo per una salvezza quasi compromessa.
G.S.
foto: Ansa