La Juventus scappa, Napoli ancora un pari, la Roma aggancia la Fiorentina, il Milan non molla, male l’Inter e quasi spacciate le ultime tre Frosinone, Carpi e Verona
Ritorna la Juventus solida e spietata e si aggiudica la sfida contro l’Inter con i gol di Bonucci e Morata su rigore. Una vittoria che permette alla squadra di Allegri di mantenere il primato e si salire a +3 sul Napoli. La capolista non gioca un calcio brillante, ma l’umiltà e la concretezza realizzativa. Cose semplici, interpretate da un collettivo completo in tutti i reparti e con lo spirito di una squadra mai doma e affamata ancora di vittorie. Rispondono bene anche i giocatori che non sono titolari, ma che danno il loro contributo alla causa, come Hernanes. La Juventus ha in gara in meno verso lo scudetto e ora può concentrarsi sulla Coppa Italia (finale ipotecata) e sulla gara di Champions League contro il Bayern, dove serve l’impresa. Malissimo invece l’Inter di Mancini, che ora rischia di sprofondare e uscire addirittura dalle posizioni che portano in Europa. Inguardabili i nerazzurri schierati da Mancini con l’ennesimo modulo nuovo, che ha mandato in confusione la squadra, soprattutto nella ripresa, dove l’Inter è uscita di scena dopo un primo tempo accettabile. Mancini è in difficoltà e sta esaurendo la fiducia della società. Ci sono errori di costruzione, nonostante i giocatori siano di livello e scelti da lui: nessuna idea di gioco e difesa ormai abbonata agli errori gravi e alle distrazioni, che spesso portano alle reti degli avversari. Non sono ammesse queste ingenuità per puntare in alto, ma l’Inter oggi non ha una fisionomia, un’identità e i giocatori adatti a costruire gioco, il centrocampo è senza idee. Se si pensa che l’Inter era in testa a Natale, diventa difficile capire l’involuzione e la crisi di risultati. La confusione creata da Mancini, con diversi assetti, giocatori promossi e poi bocciati senza trovare la quadratura, può essere la risposta.
Bellissima partita tra Fiorentina e Napoli che finisce con un giusto pari e fa sorridere Juventus e Roma. Per un’ora sono i viola a dettare il gioco con ritmi alti e un pressing aggressivo che sovrastano un Napoli brutto, lento nel pressing e dalla manovra prevedibile. Solo la sfortuna (due traverse colpite) nega alla Fiorentina il vantaggio dopo il primo tempo. All’inizio della gara, in un minuto le reti di Alonso su angolo e il pareggio di Higuain su uno svarione dello stesso Alonso, fissano il risultato. Nella ripresa il Napoli, graziato dalla Fiorentina, si sveglia e resta in piedi migliorando la manovra e creando occasioni da gol. La bravura del portiere Tatarusanu è decisiva a negare il gol a Higuain e Insigne, salvando il risultato. I viola hanno reagito bene all’eliminazione in Europa League e hanno giocato con molta convinzione, senza tatticismi, attaccando sulle fasce con Tello e Alonso. Un spirito che permetterà alla squadra di Sousa di rimanere in corsa per il terzo posto fino all’ultimo. Il prossimo esame è lo scontro diretto con la Roma. Si è normalizzato invece il Napoli, nonostante il ritorno al gol di Higuain. I partenopei non vincono da cinque partite, compresa l’Europa League, e in questo periodo grigio il pari a Firenze tutto sommato può andare bene. Il distacco dalla Juventus è colmabile nelle rimanenti 11 gare, purché il Napoli torni a esprimersi ai livelli di alcune settimane fa.
La Roma continua la scalata al terzo posto, respira aria d’alta classifica, ma senza parlare di scudetto. La sesta vittoria di fila arriva sul campo dell’Empoli e porta la firma di Stephen El Shaarawy, scommessa vinta dalla società. Spalletti è riuscito a dare la classica scossa, prendendo decisioni anche impopolari sul ruolo di Totti. La Roma ora corre, fa pressing in ogni zona del campo, senza trascurare il gioco, che si vede e porta regolarmente al gol. Il metodo Spalletti, imperniato sul duro lavoro, mette in risalto il collettivo, nel quale è tornata la fiducia dei propri mezzi, anche nei giocatori impiegati di meno. Uno scenario che qualche mese fa era impensabile. L’Empoli sta invece regredendo, nonostante abbia provato a giocarsela, ma non vince ormai da otto partite.
Il Milan operaio convince con 4-4-2 organizzato e nel quale i giocatori giocando con sacrificio e determinazione. Dopo la vittoria a San Siro contro il Torino arriva il nono risultato utile consecutivo, che consente alla squadra di Mihajlovic di tenere accese le speranze di tornare in Champions, anche se il terzo posto resta lontano. Il cambio di modulo ha fatto cambiare marcia al Milan: corsa di tutto il collettivo, stabilità in difesa e squadra che segna, anche se a fatica, regolarmente. Il gioco spettacolare chiesto da Berlusconi è rimandato, ma il Milan è progredito sotto l’aspetto della maturità nel gestire le fasi di difficoltà e difendere il vantaggio. Il Torino (tante le assenze) non ha demeritato e ha giocato alla pari con il Milan, andando vicino al pari in contropiede con Immobile e facendo soffrire i rossoneri fino alla fine.
Per Lazio e Sassuolo la zona Europa è lontane e nella sfida all’Olimpico si giocava per il settimo. I biancocelesti puntavano a sorpassare la squadra di Di Francesco in classifica, che invece s’impone per 0-2 e consolida la posizione in classifica. La Lazio non riesce a ripetersi ai livelli di Europa League, e mostra il suo volto in campionato senza determinazione e gioca solo a sprazzi. Il Sassuolo è più solido e ordinato in difesa e con gli attaccanti in vena realizzativa con Berardi e Defrel. Gli emiliani ora proveranno a rientrare nella corsa per l’Europa: prossimo avversario in casa il Milan, sesto.
Pareggio giusto tra Palermo e Bologna che rispecchia l’equilibrio in campo. Uno 0-0 senza brividi ed emozioni, che porta il Palermo a 27 punti, ma lo lascia nella zona calda della classifica e ancora in crisi. Più spensierato il Bologna, che gioca tatticamente bene, ma la coppia Giaccherini-Destro crea molto ma senza incidere e alla fine la squadra di Donadoni si accontenta. Due gol per scacciare la paura e muovere la classifica verso la salvezza: la Sampdoria batte il Frosinone nello scontro salvezza. Più determinata la squadra di Montella che ha giocato discretamente, ma con il nuovo modulo pare abbia acquistato solidità. Il Frosinone aveva invece cullato il sogno del sorpasso, ha giocato la sua partita, ma si è arreso alla qualità migliore della Sampdoria. Ora dovrà fare corsa sul Palermo a -4 punti. L’altro scontro diretto in fondo alla classifica se lo aggiudica il Chievo che batte di misura il Genoa con un gol di Castro. La vittoria dei veneti è meritata e concretizzata con una ripresa giocata ad alti ritmi che ha messo alle corde i liguri, incapaci di trovare contromisure. Il Chievo si allontana dal terzo posto, mentre il Genoa, raggiunto dalla Sampdoria, deve imboccarsi le maniche e ritrovare un assetto tattico stabile per lottare contro la retrocessione. Torna alla vittoria dopo quasi due mesi l’Udinese che vince con merito contro il Verona. Protagonista Di Natale autore dei due assist per le reti decisive di Badu e Thereau. I tre punti sono una importante ipoteca sulla salvezza, mentre per il Verona si fa dura. I veneti fanno un passo indietro e interrompono la risalita nel momento in cui avevano la possibilità di dare la svolta definitiva per la rimonta, che adesso si fa complicatissima. Cercava la vittoria per accorciare la classifica e mantenere viva la rincorsa infinita, il Carpi, che invece ha agguantato solo un pareggio contro l’Atalanta, grazie al rigore trasformato da Verdi. L’Atalanta non vince da dodici gare, ma continua il cammino lento, che presumibilmente porterà alla salvezza.
27° Giornata
Empoli-Roma 1-3, Milan-Torino 1-0, Palermo-Bologna 0-0, Chievo-Genoa 1-0, Carpi-Atalanta 1-1, Sampdoria-Frosinone 2-0,
Udinese-Verona 2-0, Juventus-Inter 2-0, Lazio-Sassuolo 0-2, Fiorentina-Napoli 1-1
Classifica
Juventus 61; Napoli 58; Fiorentina e Roma 53; Inter 48; Milan 47; Sassuolo 41; Lazio 37; Bologna 35;Chievo ed Empoli 34; Torino 32; Atalanta e Udinese 30; Genoa e Sampdoria 28; Palermo 27; Frosinone 23; Carpi 21; Verona 18