Rispetto al 2016 aumentano i siti su cui sventolano le ambite bandierine
Liguria, Toscana e Marche: sono queste le tre regioni che conquistano il maggior numero di bandiere blu, l’ambito riconoscimento sinonimo di acque pulite e rispetto dell’ambiente, assegnato ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici dalla ong danese FEE, la Foundation for
Environmental Education. Le nuove entrate sono ben tredici, mentre due località, Cattolica e Petacciato, perdono il riconoscimento guadagnato negli anni passati.
La Liguria, leader tra le regioni italiane con il maggior numero di bandierine conquistate, ben 27, registra anche due new entry, Camoglia e Bonassola; a seguire la Toscana, con 19 località premiate, e le Marche dove sventoleranno ben 17 bandiere. Tra le altre regioni con un buon numero di riconoscimento la Campania, con 15 siti premiati tra cui la new entry Sapri, e a seguire la Puglia con 11 località. 11 spiagge da bandiera blu anche per la Sardegna, mentre l’Abruzzo sale a quota otto con due nuovi ingressi, Giulianova e Roseto degli Abruzzi.
Perde invece un riconoscimento l’Emilia-Romagna, scendendo a sei località. Veneto e Lazio confermano otto bandiere, le stesse dello scorso anno; 7 invece per la Sicilia, una in più rispetto al 2016, con la new entry Santa Teresa di Riva; altrettante per la Calabria con due nuovi ingressi, Roseto Capo Spulico e Soverato.
Il Molise scende a due bandiere, stessa quota del Friuli-Venezia Giulia e della Basilicata. Tra eliminazioni e new entry, aumentano di 11 i siti su cui sventoleranno le bandiere blu: 163 località e 67 approdi turistici per un totale di 342 spiagge, 49 in più della scorsa edizione.
Tra le novità di quest’anno l’incremento delle bandiere per quanto riguarda i laghi: una per la Lombardia (Gardone Riviera), due per il Piemonte e dieci per il Trentino-Alto Adige che raddoppia rispetto all’anno passato.
Ogni anno i requisiti per ottenere la Bandiera Blu vengono rivisti in un’ottica di miglioramento continuo. L’obiettivo è stimolare i comuni ad una coscienza ambientale affinché affrontino i vari aspetti legati alla gestione diretta del territorio. Fra i criteri valutati, ovviamente, la validità delle acque di balneazione che devono essere “eccellenti” secondo i risultati delle analisi che, nel corso degli ultimi quattro anni, le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente hanno effettuato nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio condotto dal ministero della Salute in collaborazione con il ministero dell’Ambiente.
Solo dopo queste analisi si valutano altri elementi come l’efficienza della depurazione, la raccolta differenziata, aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi e arredo urbano, servizi di spiaggia, educazione ambientale, strutture alberghiere e sanitarie e così via, con un occhio alla pesca.
“È con soddisfazione che annunciamo anche per il 2017 un aumento di comuni Bandiera Blu, ben 163. È un percorso che porta in maniera dinamica ed efficace le amministrazioni locali a cogliere nuove sfide per la gestione sostenibile del territorio, mettendo al centro la connessione terra-mare. La salute del mare è strettamente correlata alla gestione del territorio”, ha commentato Claudio Mazza, presidente della Fee Italia che nel 2017 festeggia i suoi 30 anni di attività. “In questi 30 anni di attività di Bandiera Blu abbiamo visto un allargamento del programma a un numero sempre maggiore di località, ma al di là del numero sempre più comuni hanno intrapreso il percorso del Programma internazionale e stanno lavorando per adeguarsi ai criteri”, ha concluso Claudio Mazza.
[email protected]
foto: Ansa