“Stai sereno Enrico, nessuno ti vuole prendere il posto” così il segretario del Partito Democratico aveva tranquillizzato l’allora Premier. In effetti c’è da dire che Renzi ha fatto in modo che Letta si rasserenasse davvero e soprattutto velocemente, mettendolo alla porta di Palazzo Chigi e accettando, inizialmente con riserva, l’incarico che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, gli ha dato dopo le consultazioni con i vertici dei gruppi politici. Certo, il suo posto non lo voleva prendere, ma la stagnante situazione politica che stava attraversando l’Italia, più volte messa in evidenza dallo stesso Renzi, non poteva essere più tollerata, bisognava agitarne un po’ le acque, fare in modo che qualcosa si muovesse: prima di tutto che Letta, appunto, si “rimuovesse” dal suo incarico lasciando a qualcuno un po’ più rumoroso il compito di muovere le carte.
Così Renzi scende in campo e, con questo suo vizio di rassicurare gli altri, si sente di rinfrancare anche il popolo italiano mettendo subito in evidenza i suoi assi nella manica, pronto a rimescolar le carte in gioco con il suo piano politico di immediata applicazione. È un piano politico dai ritmi serratissimi, ogni mese un provvedimento, ogni mese una riforma diversa. Si comincia subito a febbraio quando è previsto “un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali e subito dopo a marzo immediatamente il lavoro, ad aprile la riforma della pubblica amministrazione, e a maggio il fisco”. Insomma in qualche mese l’Italia è sistemata a detta di Renzi, possiamo davvero stare tranquilli. Ci auguriamo non proprio così tranquilli come Letta ma insomma Renzi sa bene quello che fa, possiamo affidarci e fidarci di lui. “In questa situazione difficile metterò tutta l’energia e l’impegno di cui sono e siamo capaci”. E se lo dice Renzi…