Cacciati 35 diplomatici russi dagli Usa per hackeraggio delle presidenziali, ma Putin non risponde
Un inizio anno molto agitato per l’azione intrapresa dagli Usa nei confronti della Russia con la decisione di espellere 35 diplomatici russi per via
dell’intromissione degli hacker del Cremlino nelle elezioni presidenziali, nonostante la smentita da Mosca. Ma la sorpresa arriva da Vladimir Putin che decide di non rispondere per le rime all’azione americana.
Lo zar, si legge in una nota diffusa ai media, “non creerà problemi ai diplomatici americani, non espellerà nessuno”, attendendo invece i commenti del futuro presidente Trump che per prima cosa si congratula con Putin per la “grande mossa” e intervenendo su twitter scrive “ho sempre saputo che è molto
intelligente!”, apprezzando in questo modo l’apertura di credito del presidente russo verso la sua futura amministrazione. Intervenendo sulla questione alla Abc Sean, il futuro portavoce di Donald Trump alla Casa Bianca, Spicer ha commentato l’azione dell’amministrazione Obama come “sproporzionata” spiegando inoltre che dopo un hackeraggio cinese del 2015 “non fu presa alcuna decisione pubblica”.
Spicer ha riferito che Trump farà alcune domande ai dirigenti dell’intelligence che incontrerà nel corso di questa settimana. ”Una delle domande – ha spiegato – è perché una risposta di tale grandezza?”. “35 persone espulse, due siti chiusi. La questione è se questa risposta è proporzionata alle azioni subite. Forse lo è, forse no, ma bisogna rifletterci”, ha sottolineato. ”Quindi c’è una questione se c’è una punizione politica qui contro una risposta diplomatica”, ha concluso. Trump – ha detto Spicer – prevede di realizzare “molte grandi cose” dopo che si insedierà alla Casa Bianca, tra cui firmare una serie di decreti presidenziali per “abrogare molte delle norme e delle disposizioni che sono state decise da questa amministrazione durante gli ultimi otto anni e che hanno frenato la crescita economica e la creazione di posti di lavoro”. “È un peccato che l’amministrazione Obama, che ha iniziato il suo mandato con il ripristino della cooperazione con la Russia, si stia concludendo con un’agonia anti-russa”.
Ma con il presidente eletto Trump i rapporti sembrano prendere una piega diversa, tanto che Putin, che ha inviato gli auguri di Capodanno quasi a tutto il mondo, ha scritto a Donald Trump auspicando “un livello qualitativamente nuovo” nella “cooperazione e interazione sull’arena internazionale dei nostri due Paesi”.
Nel frattempo il conto alla rovescia è iniziato e manca davvero poco al 20 gennaio, giorno in cui Trump s’insedierà ufficialmente alla Casa Bianca.
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foto: Ansa