Secondo un recente studio canadese esisterebbe una stretta relazione tra la postura e le malattie cardiovascolari
Secondo l’opinione comune si è sempre creduto che un lavoro sedentario, che costringesse a stare molto tempo seduti o che comunque limitasse largamente la possibilità di muoversi, potesse causare dei danni alla salute, sia in termini circolazione che di obesità. Ed invece adesso arriva la smentita. O, almeno, è quanto sostiene un recente studio canadese secondo il quale chi svolge un lavoro che induce a rimanere in piedi molte ore corre un alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Lo studio dell’Istituto di salute e lavoro canadese, pubblicato sull’American journal of epidemiology, è stato condotto in Ontario da un team di scienziati che hanno analizzato le abitudini lavorative di 7.000 abitanti nell’arco di 12 anni, osservando che chi stava in piedi al lavoro aveva un rischio doppio di avere malattie cardiache rispetto a chi, invece, trascorreva la giornata seduto. “L’incidenza di malattie cardiache tra i partecipanti allo studio che trascorrevano molto tempo in piedi al lavoro, è stata del 6,6%, simile a quella dei lavoratori che fumano ogni giorno, che è del 5,8%, o di chi è obeso, che è del 6,9%”, ha commentato Peter Smith, autore dello studio.
La spiegazione sarebbe anche abbastanza intuitiva: stare in piedi molto a lungo comporterebbe infatti un notevole afflusso di sangue alle gambe, aumentando la pressione sulle vene e amplificando lo stress ossidativo che contribuisce a sviluppare malattie cardiache: in queste condizioni ovviamente il cuore fatica il doppio per ricondurre il sangue nelle altre parti del cuore.
Ma i danni provocati dallo stare troppo in piedi non si fermano ai problemi cardiovascolari: si rischia anche di sviluppare problemi alle articolazioni e ai piedi e, a lungo andare, il fenomeno può causare anche danni muscolari permanenti. Se si considera che circa la metà di tutti i lavoratori del mondo trascorre il 75 per cento o più della giornata lavorativa in piedi, la gravità della situazione è presto chiarita. Allargando la prospettiva, un’altra ricerca a proposito, risalente a qualche anno fa, ha rilevato come stare troppo in piedi comprometterebbe anche la produttività delle aziende e della società in generale.
Gli studiosi hanno infatti chiesto ai partecipanti di stare in piedi per cinque ore, durante le quali sono state concesse pause regolari e una di 30 minuti per il pranzo. Interrogati sulla loro percezione della stanchezza, i soggetti in questione hanno dichiarato di accusare un senso di stanchezza in media per 30 minuti dopo le 5 ore trascorse in piedi.
Ma, secondo le stime dei ricercatori, il corpo dei partecipanti avrebbe avuto bisogno di oltre 30 minuti di tempo per tornare alla normalità, il che induce a pensare che, a lungo termine, la fatica di un lavoro che porta a stare in piedi per un tempo prolungato può essere presente anche se non viene percepita. Il che, ovviamente, specialmente a seconda del tipo di lavoro che si svolge, può diventare un’insidia nascosta e molto pericolosa.