Lo scorso anno hanno perso la vita sulle strade svizzere 227 persone, mentre i feriti gravi sono stati 3793: è quanto emerge dalle ultime statistiche sugli incidenti stradali dell’Ufficio federale delle strade USTRA. La maggior parte delle vittime viaggiava a bordo di autovetture, motoveicoli e biciclette; in calo invece la mortalità fra i pedoniNel 2020 gli incidenti stradali hanno causato complessivamente 227 morti e 3793 feriti gravi, segnando quindi un nuovo aumento degli infortunati gravi, sebbene la tendenza di lungo periodo nell’arco degli ultimi anni sia al calo in Svizzera. La suddivisione per categorie mostra lo scenario seguente:
Occupanti di autovetture
In questo gruppo il numero di decessi sale a 71, 6 in più rispetto all’anno precedente, mentre scende a 611 quello dei feriti gravi (95 in meno). Aumentano anche i morti in incidenti avvenuti per guida sotto l’effetto dell’alcol.
Motociclisti
Fra i motociclisti si registrano 52 decessi, a fronte dei 30 del 2019, la maggior parte dei quali (39) su tratti extraurbani; 998 i feriti gravi. Analizzando gli incidenti in base alla tipologia, colpisce il marcato incremento della categoria sbandamento e perdita di controllo del mezzo; spesso la causa è la velocità non adeguata. Nel 2020 in molti hanno approfittato dell’ultima occasione di conseguire la patente per motociclette di grossa cilindrata mediante accesso diretto (possibilità abolita dal 1° gennaio 2021) e questo si rispecchia nei dati dell’incidentalità: gli infortunati gravi fra i motociclisti con licenza per allievo conducente sono stati 240.
Ciclisti
Nel 2020 hanno perso la vita 29 ciclisti, 13 in più rispetto all’anno precedente, con un netto aumento nei centri abitati, dove si sono registrate 19 vittime; 5 persone sono state investite mortalmente su piste o corsie ciclabili e 2 sul marciapiede. Da notare come in 21 casi mortali l’incidente sia avvenuto per responsabilità propria del ciclista. Spicca anche l’incremento dei decessi nella fascia di età 65–84 anni che, con 8 unità in più, sono passati a 14. I feriti gravi sono stati 934.
Conducenti di e-bike
Anche nel 2020 è proseguita la tendenza al rialzo degli infortunati gravi alla guida di bici elettriche: 15 morti e 521 feriti gravi. Nella maggior parte dei casi si è trattato di episodi di sbandamento o perdita di controllo del mezzo.
La legge sulle vie ciclabili, attualmente in preparazione, permetterà di migliorare e rendere più sicure le infrastrutture per ciclisti tradizionali e utenti di e-bike lente. La procedura di consultazione si è conclusa a settembre 2020; ora il Consiglio federale dovrà sottoporre il relativo messaggio al Parlamento.
Anche la legge sulla circolazione stradale è in fase di revisione: in questo contesto si vogliono introdurre ulteriori misure a tutela di chi usa la bici elettrica, quali obbligo di casco e luci diurne per tutti e tachimetro per i modelli veloci.
La pandemia ha favorito il ricorso alle due ruote: nel secondo e terzo trimestre del 2020 le distanze percorse con bici tradizionali ed elettriche sono cresciute significativamente. Anche questo fattore potrebbe aver influito sull’incidentalità.
Pedoni
Fra i pedoni si registra un lieve calo dei decessi, da 37 nel 2019 a 36, e dei feriti gravi, da 524 a 408. Quasi la metà degli incidenti mortali sono avvenuti su strisce pedonali.
Utenti di mezzi simili a veicoli
In questa tipologia di micromobilità non motorizzata rientrano, a titolo esemplificativo, monopattini, pattini in linea e skateboard. Anche qui si sono registrati sinistri con esito fatale: nel 2020 sono morte 2 persone e 57 sono rimaste ferite gravemente. I più colpiti sono i bambini dai 2 ai 13 anni di età.
Ustra