Lo sapevi che una particolare danza aiuta contro il parkinson? Che la depressione e lo stress non sono causa di morte e basta una pera per combattere i chili di troppo? A volte è sorprendente scoprire le notizie particolari che riguardano il nostro stato di salute e benessere…
I benefici delle pere
Con l’avvicinarsi delle feste entra subito in gioco il fattore kili di troppo. Le grandi abbuffate che ci aspettano saranno deleterie per la nostra linea per quanto inevitabili. Per fortuna alcune scoperte scientifiche ci vengono incontro come per esempio quella in cui si è scoperto che basta una pera al giorno per essere più magri. Si tratta di uno studio condotto presso la Louisiana State University secondo cui chi consuma abitualmente questo frutto risulta sempre più magro rispetto a chi non include la pera nella propria alimentazione, e questo è vero a parità di calorie giornaliere assunte e di sport praticato. Lo studio, durato ben 9 anni, ha preso in esame 24.808 persone dai 19 anni in su. È emerso che coloro che consumavano mediamente una pera al giorno o che comunque erano soliti mangiare una pera ogni tanto risultavano sempre più magri rispetto a coetanei che invece, non mangiavano mai la pera. Il dato è interessante, sostengono gli autori della ricerca, perché il campione assumeva giornalmente una quantità simile di calorie e svolgeva tendenzialmente la stessa quantità di attività fisica. Significa che, a parità di calorie ingerite di sport praticato, chi mangia una pera ogni tanto ha una marcia in più per rimanere magro.
Un ballo contro il Parkinson
Chi è affetto da Parkinson deve purtroppo vedersela anche con le difficoltà motorie che questa malattia comporta. Non è un caso, infatti, che esistono diverse esperienze in vari settori come quello sportivo o anche ludico che permette di formulare degli esercizi che vengono in aiuto alla riabilitazione del malato di Parkinson. Una delle ultime trovate riguarda proprio la danza, e nello specifico la danza irlandese entrata di diritto come strumento rieducativo della disabilità parkinsoniana. La tematica è stata al centro di un dibattito proprio su questo tema, tenuto all’Irccs Inrca di Ancona, rivolto a persone affette da Parkinson, medici fisiatri, neurologi, fisioterapisti, logopedisti e psicologi, che si sono cimentati con veri e propri esercizi propedeutici alla danza popolare irlandese. L’idea è arrivata quando il dott. Volpe, direttore medico presso il Centro Parkinson San Giovanni di Dio a Venezia, mentre suonava in un pub in Irlanda e vide “un paziente di Parkinson danzare con notevole equilibrio e fluidità”. Così ha avviato lo studio che ha coinvolto più di 1000 persone, una ricerca internazionale dalla quale emerge che una regolare partecipazione ai corsi di danza può migliorare la mobilità e l’equilibrio, ridurre il numero di cadute e, in generale, migliorare la qualità di vita delle persone affette da Parkinson.
Se sei infelice non rischi di morire!
Fino a poco tempo fa si credeva che uno stato d infelicità o di forte stress conducesse più facilmente alla morte. Pare invece che non vi sia nessuna correlazione tra l’essere infelici e l’essere in salute o meno. Questo emerge da un importante studio pubblicato sulla rivista Lancet e condotto da Bette Liu dell’University of New South Wales, Australia. La confusione di base nasce nel momento in cui si è sempre considerato che esistesse una correlazione tra benessere, felicità, stato di rilassatezza e buona salute, di contro, però, questo non significa che essere infelici faccia di per sé male alla salute fino al punto di aumentare il rischio di morte di un individuo. Utilizzato dati raccolti nell’ambito del Million Women Study, durato 10 anni in cui furono coinvolte centinaia di migliaia di donne è emerso che non vi è alcuna relazione tra i tassi di mortalità per qualsiasi causa e livelli di stress e infelicità percepiti dal campione. Considerati dunque tutti i fattori in gioco (ad esempio se si è fumatori o meno, o altri fattori legati alla salute), il rischio di morte non cambia in base al fatto che si è felici o infelici e stressati. Al contrario invece una cattiva salute o soffrire di gravi problemi può rendere infelici!