Sono state archiviate le accuse di stupro mosse contro di lui il 14 maggio da una cameriera di un albergo di New York, l’ex capo del Fmi rientra nella sua abitazione a Place Des Vosges accompagnato dalla moglie
L’ex capo del Fmi, dopo le archiviazioni delle accuse di stupro ha fatto ritorno a casa da uomo libero. E lo ha fatto accompagnato dalla moglie, la giornalista Anne Sinclair; sulla coppia DSK-Sinclair, inutile dirlo, si concentra una grande curiosità, in parte alimentata anche dai tre mesi di silenzio assoluto che sono stati imposti dalle vicende giudiziarie americane a DSK, tre mesi durante i quali tutti – tranne il protagonista – hanno detto la loro. E il silenzio non è stato rotto neanche al rientro in Francia, nonostante in molti, curiosi e giornalisti, fossero lì ad attendere l’arrivo di DSK. Con un veloce “gioco delle tre piste” l’ex direttore del Fmi e la moglie hanno provato a passare inosservati, ma non sono riusciti ad evitare l’assembramento di giornalisti, paparazzi e curiosi, prima all’aeroporto, poi a Place des Vosges, il loro domicilio parigino nel cuore del Marais.
Al fianco della moglie, in jeans e giacca nera, che non ha mai tentennato al suo fianco affermando di credere nella sua innocenza, Strass-Kahn ha avuto sorrisi e saluti per tutti, ma non ha rilasciato, come detto, nessun commento. Diversi curiosi che lo hanno incrociato al terminal dell’aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle lo hanno salutato da lontano con la mano augurandogli “in bocca al lupo”. Lo aspettavano con l’aereo seguente, e diverse fonti a New York avevano affermato di aver visto DSK acquistare un biglietto per il volo con arrivo alle 8:35, evidentemente un depistaggio. Strauss-Kahn, 62 anni, era stato arrestato lo scorso 14 maggio a New York mentre era già a bordo di un Boeing 777 di Air France diretto a Parigi e identico a quello che l’ha riportato a casa. Soltanto dopo oltre tre mesi la giustizia newyorchese ha abbandonato il procedimento penale nei suoi confronti per le accuse di stupro di una cameriera del Sofitel di New York, Nafissatou Diallo. La donna prosegue ora la causa in sede civile, mentre in Francia è stata aperta un’inchiesta per la denuncia di Tristane Banon, una giornalista che afferma di essere stata anche lei vittima di un tentativo di violenza da parte di DSK nel 2003, durante un’intervista. C’è stata grande attesa in Francia per il rientro del socialista che era il grande favorito dei sondaggi per le presidenziali del 2012 e che è improvvisamente sparito dalla scena dopo le gravi accuse a New York. Dovrà spiegare, probabilmente in un’apparizione televisiva nei prossimi giorni, cosa è successo davvero nella stanza dell’hotel di Manhattan il 14 maggio e cosa ha intenzione di fare adesso che è rientrato in Francia. Nel partito, si avvertono tensioni da settimane attorno al rientro di DSK in patria, ed è tutto uno smarcasi da parte dei compagni di partito, molto imbarazzati dalla sua presenza, tanto da considerarlo un alleato scomodo.
Il favorito delle primarie socialiste, Francois Hollande, ha detto alcuni giorni fa di non voler “partecipare al feuilleton” del ritorno di DSK. La sfidante Martine Aubry, staccata di molti punti da Hollande ed ex alleata del direttore del Fmi, inizialmente in un’intervista a Canal+ aveva dichiarato di aver salutato con “immenso sollievo” la decisione del giudice americano, poi ha invece assestato all’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale un vero e proprio colpo basso: “Penso la stessa cosa di molte donne sull’atteggiamento di Dominique Strauss-Kahn verso il gentil sesso”, ha ichiarato sibillina, non accusandolo ma dicendo per sottinteso tutto. Ancora più diretto è stato il collega di partito ed ex premier socialista, Michel Rocard, che ha parlato di una “malattia mentale” che renderebbe difficile per DSK “controllare i suoi istinti”. Se un rientro nella corsa alle presidenziali è già scartato, secondo i bene informati per Strauss-Kahn sarebbe già pronta – nel caso di una vittoria socialista alle presidenziali dell’aprile 2012 – una poltrona importante, da consigliere o ministro. Ma è tutto da vedere, l’unica cosa certa in questo momento è che tutti cercano, seppur con classe, di smarcarsi da un personaggio divenuto solo d’intralcio. L’unica ad essere uscita vincitrice dallo scandalo sembra essere Anne Sinclair, la cui immagine si è rafforzata grazie alla vicenda giudiziaria del marito e al modo in cui lei ha affrontato la situazione. Secondo un sondaggio effettuato da Harris Interactive e pubblicato dalla rivista VSD, il 54 per cento dei francesi ha lodato il ruolo assunto dall’ex regina del giornalismo d’oltralpe al fianco del marito, definita da oltre il 70 per cento degli intervistati una donna forte, coraggiosa e fiera.