Associazione per delinquere aggravata resterà ai tribunali
“Berlusconi non si sottrarrà alla giustizia” né “sottrarrà tempo al governo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso di ‘In mezz’orà, il programma di Lucia Annunziata. “Berlusconi vorrebbe andare in tribunale sempre – dice il Guardasigilli – ma il tribunale è un luogo dove si studiano i processi e dove ci si difende dalle accuse studiando le carte. Lui avrebbe studiato i faldoni e sottratto tempo al governo”. Ecco dunque il perché di un provvedimento che interrompe i processi del premier. Ma Berlusconi – assicura Alfano – non si sottrarrà ai processi: quando avrà finito di governare si farà processare dai tribunali italiani”. Il ministero della giustizia sta mettendo a punto un decreto che sarà approvato mercoledì mattina dal consiglio dei ministri per lasciare ai tribunali la competenza per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, comunque aggravato. Lo ha confermato il ministro della giustizia Angelino Alfano. Intervistato da Lucia Annunziata alla trasmissione “in mezz’ora”, il Guardasigilli ha detto che il decreto sarà approvato “mercoledì mattina, alle 8.30” in consiglio dei ministri e risolverà il problema legato alla sentenza della Corte di Cassazione, la quale ha riconosciuto la competenza della Corte d’assise per il reato aggravato di associazione mafiosa, dal momento che con la legge ex Cirielli, del 2005, la pena edittale massima è stata fissata in 24 anni di reclusione. “Il governo interverrà per rimediare all’altrui errore” – ha sottolineato Alfano, ricordando che i giudici, dopo il 2005 avrebbero dovuto applicare la legge inviando i processi per associazione per delinquere aggravata in Corte d’assise e non in tribunale. Nel decreto sarà sancita “la competenza dei tribunali – ha confermato Alfano – in modo da evitare scarcerazioni e stabilizzare il sistema”.
PENTITI? UTILI, MA CRIMINALI DA MANEGGIARE CON CURA – I pentiti sono “utili” ma essendo anche dei criminali sono da “maneggiare con cura”. Così Angelino Alfano, ministro della Giustizia, è tornato sulle polemiche sul Ddl Valentino, che mira a modificare la legislazione sull’uso dei collaboratori di giustizia, confermando il suo ‘no’ alla proposta del senatore del Pdl. “Non credo che i pentiti siano il Vangelo e bisogna ricordare che i pentiti hanno solitamente dei curricula criminali straordinari, ma bisogna riconoscere che hanno aiutato la giustizia italiana a ricostruire l’organizzazione di Cosa Nostra e a risolvere tantissimi casi che altrimenti non si sarebbero risolti”, ha detto Alfano nel corso del programma ‘In mezz’orà. “Quindi – ha aggiunto – posto che sono utili e che sono dei criminali, bisogna maneggiarli con cura: la mia opinione è che bisogna applicare bene le leggi che ci sono, ma sono contrario ad un intervento sulla legislazione in materia di pentiti oggi perché rappresenterebbe un segnale di allentamento della tensione nel contrasto della criminalitàorganizzata, tensione che invece noi stiamo tenendo alta”.